Domenica 5 Maggio 2024

Ucraina: "Sconfinamento di blindati russi". Poroshenko scioglie il Parlamento

Annunciate nuove elezioni anticipate a ottobre

Un soldato ucraino a un check-point nell'Est del Paese (Ansa)

Un soldato ucraino a un check-point nell'Est del Paese (Ansa)

Kiev, 25 agosto 2014 - Kiev denuncia l'ennesimo presunto sconfinamento russo, questa volta una colonna di blindati "camuffati" con insegne separatiste, nella città portuale meridionale di Mariupol. Mosca smentisce e annuncia l'invio in settimana di un secondo convoglio umanitario a Lugansk, martoriata roccaforte dei ribelli filorussi insieme a Donetsk, nell'est del Paese. Notizie per le quali il presidente ucraino Petro Poroshenko ha espresso "estrema preoccupazione" e che aumentano la tensione tra i due Paesi alla vigilia del probabile incontro tra lo stesso Poroshenko e Vladimir Putin.

LAVROV: NESSUN BLINDATO RUSSO HA PASSATO IL CONFINE - A mentire il presunto sconfinamento è stato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. "Sono l'ultima di una lunga serie di malainformazione che circola in questi giorni", ha dichiarato aggiungendo che nessuno, neppure i servizi speciali ucraini, aveva potuto confermare tali sospetti. Secondo Russia Today, Lavrov ha continuato a sottolineare che notizie su truppe russe che attraversano il confine non sono state confermate neanche da parte dell'Osce, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

LAVROV: FORSE DOMANI INCONTRO PUTIN-POROSHENKO - E' stato ancora Lavrov a non escludere che domani a Minsk possa avvenire un faccia a faccia tra Vladimir Putin e Petro Poroshenko. Si pianificano una serie di incontri bilaterali concreti, ha detto il ministro in conferenza stampa, limitandosi ad aggiungere che verranno comunicati ulteriori dettagli. Il leader del Cremlino parteciperà al vertice dell'Unione doganale (Russia-Bielorussia-Kazakhstan) a Minsk con l'Ucraina e la Ue, a cui partecipa l omologo di Kiev, l'Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Catherine Ashton, e i commissari all'Energia e al Commercio, Guenther Oettinger e Karel De Gucht. 

LAVROV: SOLDATI DI KIEV UMILIATI? NO SOLO CATTURATI - "Non ho visto nulla che possa essere considerato come un'umiliazione nel Donetsk nella 'sfilata' dei soldati di Kiev catturati", ha poi aggiunto il ministro russo. Le immagini della 'parata' (FOTO) ha tenuto banco nelle versioni in lingua cirillica dei social media e condannati anche da Human Right Watch. Per molti si è trattato di una sorta di vendetta proprio nel giorno in cui l'Ucraina celebrava il giorno dell'indipendenza dall'ex Urss. Kiev è "sdegnata", ma tiene a precisare che dal suo punto di vista "non si tratta di prigionieri di guerra", bensì di "ostaggi".  

OLENIVKA, UCCISI 250 RIBELLI - Intanto continua lo scontro tra le forze ucraine e i ribelli filorussi per il controllo dell'est del Paese. Il portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza dell'Ucraina, Andriy Lysenko, ha annunciato che intorno alla città di Olenivka, 25 chilometri a sud di Donetsk, in un combattimento sono stati uccisi almeno 250 ribelli, ma non ha specificato in quale periodo di tempo. Ieri, il leader dei ribelli Alexander Zakharchenko aveva dichiarato che due terzi della città di Olenivka erano stati strappati via dal controllo ucraino. Finora il conflitto in Ucraina orientale ha fatto oltre 2.200 morti in oltre quattro mesi.

POROSHENKO SCIOGLIE IL PARLAMENTO - Dopo una giornata di tensioni, in serata il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha deciso di sciogliere la Rada, il parlamento del Paese, e ha annunciato elezioni anticipate a ottobre. L'ufficio di presidenza lo ha comunicato con un tweet, in cui viene accusa la maggioranza del parlamento in carica - che nei mesi scorsi ha in buona parte cambiato bandiera dando sostegno alle nuove autorità 'filo-occidentali' salite al potere con la rivolta di Maidan, ma che in origine era stata eletta con prevalenza di sostenitori del deposto presidente 'filo-russo' Viktor Ianukovich - di aver approvato nel passato "leggi dittatoriali". E di non avere quindi legittimità di fronte al popolo.