Venerdì 3 Maggio 2024

Tour de France, oggi il via. Nibali sogna la doppietta

Alle 14, da Utrecht, parte la più prestigiosa corsa a tappe di ciclismo. Il siciliano grande faovirto dopo l'impresa dello scorso anno: "Froome, Contador e Quintana i rivali"

Vincenzo Nibali (Ap)

Vincenzo Nibali (Ap)

Utrecht, 4 luglio 2015 - C’è il forte rischio che il Tour ricominci da dove aveva finito: da una maglia gialla italiana. Non Nibali, ma Adriano Malori, uno dei candidati a finire prima degli altri la crono d’apertura, che in 14 chilometri consuma tutte le chance individuali contro il tempo: poi ne resteranno altri 28, da correre di squadra. Al campione tricolore della specialità non mancherà la concorrenza: dall’olandese Dumoulin al veterano Cancellara, all’ultima apparizione in Francia, da Tony Martin agli ex primatisti dell’ora Dowsett e Dennis, la lista è lunga. Via alle 14, con l’eritreo Teklehaimanot che segnerà il debutto del primo team africano al Tour, ultimo a muoversi Nibali alle 17,17.   Si parte dall’Olanda, da una città che vive di progresso e biciclette, ma il clima è da Grande Boucle: bastava guardare la folla che ha invaso il parco dove sono state presentate le squadre per capire la portata dell’evento. Sembrava un concerto di rockstar: in fondo, lo sono anche i corridori di una corsa che, come sempre, propone il meglio in ogni settore. Dai cronomen ai velocisti, dagli scattisti agli scalatori, ci sono tutti: che il pronostico per la vittoria finale si possa spaccare in quattro spiega abbastanza. «Froome, Contador e Quintana», ha risposto Nibali in un emozionato inglese quando gli hanno chiesto di indicare il nome di un rivale: non uno solo, insomma.

A far la differenza, ovviamente, sarà la strada; con meriti e fortune, perché ci sarà bisogno anche della sorte. Come ripete Nibali, meglio vivere alla giornata: un giorno che passa senza guai è un passo avanti verso il successo finale. Con un percorso avaro di crono, ci sarà da divertirsi subito: muro di Huy il terzo giorno, pavè quello successivo e arrivo in salita al muro di Bretagna l’ottavo segnalano che ci sarà da fare già prima delle Alpi. Come un anno fa: infatti Nibali si mise avanti coi lavori. Se poi Contador e Froome se ne tornarono a casa per via delle cadute, peggio per loro.