Giovedì 16 Maggio 2024
MANUEL MINGUZZI
Sport

Milan, c’è la caparra, ma l’avvocato La Scala attacca: poca chiarezza

SES ha versato i 100 milioni di seconda caparra a Fininvest, closing al 3 marzo ma i piccoli azionisti insorgono

L'avvocato Giuseppe La Scala (MEPEDITORE)

L'avvocato Giuseppe La Scala (MEPEDITORE)

Milano, 13 dicembre 2016 – La buona notizia per il Milan è che la Sino Europe Sports ha versato i 100 milioni di seconda caparra nelle casse di Fininvest, rispettando l’accordo partorito in occasione della proroga del closing al 3 marzo. I cinesi, dunque, sono a quota 200 milioni di euro versati e la società rossonera non è ancora nelle loro mani. Difficile possano farsi di nebbia a marzo quando saranno chiamati a versare i restanti 320 milioni. La vecchia proprietà rimane in sella, portando avanti un mercato condiviso con SES, nella fattispecie Marco Fassone. E’ infatti previsto per domani un incontro tra l’attuale Ad Adriano Galliani e il suo successore per fissare le linee guida di gennaio.

PICCOLI AZIONISTI CHIEDONO CHIAREZZA – Oggi si è tenuta la famosa assemblea dei soci del Milan, i piccoli azionisti, rappresentati dall’avvocato La Scala, hanno chiesto chiarezza al club sul futuro in mano cinese, ma le risposte non hanno soddisfatto. Ieri Fininvest aveva comunicato che non ci sarebbero state delibere sui due punti all’ordine del giorno, e in sede di assemblea, Adriano Galliani ha liquidato le domande poste da La Scala con un laconico “Le domande poste non sono pertinenti né attinenti all’ordine del giorno”. L’avvocato, dunque, ha espresso il suo parere al termine della seduta davanti ai giornalisti: “Non abbiamo avuto risposte, e quello che sostiene Galliani non è veritiero, perché il Milan non può non sapere nulla dell’accordo stipulato tra Fininvest e cordata cinese – ha attaccato – Fininvest, che è socia di maggioranza del Milan, ad agosto comunicò i contenuti dell’accordo preliminare e obbligatorio con i cinesi, in cui si faceva riferimento anche all’immissione di 350 milioni nel Milan in tre anni, di cui 100 al closing. Se la trattativa si fosse chiusa a dicembre, ora il Milan avrebbe 100 milioni da utilizzare sul mercato per consentire alla squadra di tenere duro nelle parti alte della classifica”.

I CINESI POSSONO RIPORTARE IL MILAN IN ALTO? – L’avvocato La Scala si chiede dunque perché sia il Milan che Fininvest non facciano chiarezza, non tanto verso i piccoli azionisti quanto verso i tifosi. “Chiediamo a Fininvest di chiarire se il fondo cinese sia stato raccolto integralmente e di chiarire se i soggetti che lo compongono siano effettivamente controllati direttamente dal governo cinese – ha proseguito – Perché se il problema è solo burocratico noi possiamo tranquillamente aspettare e avere pazienza, anche se ci saremmo aspettati un profilo comunicato migliore da parte della cordata cinese. Inutile sottolineare come la chiarezza sia ancora troppo poca, non tanto verso i piccoli azionisti, che hanno una quota minoritaria, quanto verso i tifosi”. Incalza ancora l’avvocato La Scala, spronato dai giornalisti: “Siccome Fininvest non risponde ai tifosi, mi piacerebbe chiedere e Berlusconi se è sicuro di aver lasciato il Milan a soggetti in grado di riportare il club in alto, esattamente come promesso. Perché da un lato la gestione Berlusconi si stava prolungando stancamente e serviva probabilmente una cessione, ma il Milan doveva passare di mano solo a fronte di determinate garanzie di risalita. Inevitabilmente ci chiediamo se l’ansia di vendere non abbia portato il club lontano dalla crescita preventivata. Fassone è un uomo capace ma speravo potesse condizionare di più l’aspetto comunicativo dei cinesi”.