Giovedì 16 Maggio 2024

SCHEDA La stagione di Marc Marquez: 21 anni a tutto gas

Una stagione entusiasmante, con una piccola crisi da 'paura di vincere' nel finale, e Marc conquista il suo secondo mondiale. Un 21enne con una vita a tutta velocità

 Marc Marquez campione MotoGp per la seconda volta (Ap/Lapresse)

Marc Marquez campione MotoGp per la seconda volta (Ap/Lapresse)

Motegi (Giappone), 12 ottobre 2014 - Era dall'accoppiata 2008-2009 firmata Valentino Rossi che un pilota non si riconfermava campione del Mondo nella classe regina: Marc Marquez, dopo aver vinto all'esordio in MotoGp l'anno scorso, quest'anno ha concesso il bis dominando la stagione 2014, un'egemonia che gli ha permesso di laurearsi campione del mondo con tre gare d'anticipo sulla pista di proprietà della Hrc. Il finale perfetto, il giusto premio a un binomio che ha lasciato le briciole agli avversari. Lo show del Mar (que)ziano inizia con i fuochi d'artificio in Qatar. Sul circuito di Losail Jorge Lorenzo cade al primo giro quando era in testa, la gara ad eliminazione prosegue con la scivolata del leader Bradl prima di lasciare la scena a un duello mozzafiato tra Marquez e Valentino Rossi. 

Il 'dottore' contende la vittoria allo spagnolo fino all'ultimo con ripetuti scambi di posizione nella penultima tornata, ma è Marquez a trionfare. Ad Austin, circuito in cui colse il primo successo in MotoGp, l'alfiere del team Repsol Hrc deve solo sbarazzarsi del compagno di box Pedrosa prima di concedere il bis in una corsa caratterizzata da una clamorosa falsa partenza di Lorenzo mentre un problema di gomme relega Rossi all'ottavo posto. In Argentina Jorge Lorenzo dà segni di vita guidando il gruppo nella prima metà di gara, ma appena Marquez cambia ritmo la cavalcata è ancora irresistibile. 

A Jerez, la prima gara di casa per lo spagnolo, Rossi prova nei primi giri a prendere il comando, ma il campione in carica al terzo giro mette il turbo e saluta la compagnia involandosi verso la bandiera a scacchi. In Francia a Le Mans è ancora Rossi a fare la parte del topo nella prima frazione del gran premio, poi il pesarese sbaglia lasciando spazio al gatto Marquez che non dà possibilità di replica all'azzurro. 

Al Mugello in Italia il successo di Marquez è veramente sudato: un redivivo Lorenzo dà filo da torcere al connazionale fino al traguardo dove arriva a soli 121 millesimi dal pilota Honda. In Catalunya tocca a Pedrosa mettere alla prova Marquez, ancora vincitore al termine di un duello splendido nell'ultimo giro con il compagno di box e Rossi, secondo al traguardo. Neppure il meteo riesce a fermarlo: ad Assen succede di tutto, con scrosci di pioggia intermittente a gettare scompiglio sulla griglia di partenza. Marquez va lungo nei primi giri, ma in poco tempo infila Dani Pedrosa e un sorprendente Aleix Espargarò mimando una nuotata all'arrivo. 

Al Sachsenring, in Germania, la vittoria è un discorso a due tra i piloti Honda Repsol ed è ancora Marc a prevalere su Dani. Ad Indianapolis, invece, le Yamaha tornano protagoniste con Rossi prima e Lorenzo poi in testa alla corsa. Il finale, però, vede ancora vincente Marquez, che corona un filotto strepitoso di dieci vittorie consecutive: 250 punti su 250 disponibili, un mostro. 

A Brno, però, arriva la prima 'stecca': complice un errore nella scelta degli pneumatici Marquez non riesce a lottare per la vittoria, anzi, rimane addirittura fuori dal podio composto da Pedrosa, Lorenzo e Rossi. A Silverstone Marc torna al successo davanti a Lorenzo, ma a Misano ecco il primo vero errore: un Rossi in stato di grazia mette alla frusta tutti gli avversari e Marquez nel tentativo di resistergli cade alla curva del 'Rio'. Il 21enne non si arrende e risale in sella strappando un punto con il quindicesimo posto. 

Ad Aragon, invece, il meteo incerto gli gioca un brutto scherzo rimescolando le carte dopo che le qualifiche avevano evidenziato un netto dominio delle Honda. In gara scivolano Rossi, Pedrosa e Marquez lasciando campo libero al primo hurrà di Lorenzo. A Motegi il copione si ripete, con Lorenzo che vince e Marquez che si accontenta del secondo posto sufficiente a regalargli il titolo Mondiale. Queste ultime gare non hanno di certo però intaccato un rendimento straordinario, una tirannia che solo grandissimi come Agostini, Doohan e Rossi avevano imposto nella massima espressione del motociclismo.

SCHEDA, MARC: 21 ANNI A TUTTO GAS - Con il secondo titolo mondiale consecutivo nella classe regina, Marc Marquez entra di diritto nell'Olimpo del moticiclismo a soli 21 anni. Il fenomeno spagnolo nasce a Cervera il 17 febbraio 1993. Inizia a correre in moto all'età di quattro anni, inizialmente in motocross e in minimoto. In seguito passa alle corse su strada e il suo nome finisce sul taccuino degli addetti ai lavori nel 2004 quando giunge secondo nel campionato di Catalogna. L'approdo nel Motomondiale arriva nel 2008 nella classe 125 in sella a una Ktm del team Repsol Ktm all'età di 15 anni. 

Marquez si distingue subito per l'aggressività e le staccate mozzafiato, caratteristiche che lo portano sul podio a Donington alla sesta gara in carriera. Il suo stile di guida, però, comporta una certa propensione all'errore ed è costretto a saltare i gran premi in Qatar, Spagna, Malesia e Valencia per infortuni in seguito a botti in prova. 

Il 2009 lo vede sul podio sempre una volta a Jerez (terzo), ma gli errori diminuiscono sensibilmente con 11 piazzamenti a punti e quattro ritiri, risultati che lo proiettano all'ottavo posto in classifica piloti e gli garantiscono una Derbi ufficiale per l'anno successivo. Il 2010 è strepitoso: dieci vittorie due podi su 17 gare gli assicurano il primo titolo mondiale della carriera a soli 17 anni. La Honda non se lo fa scappare e lo mette sotto contratto riservandogli una struttura dedicata per l'esordio nella 'middle class', la Moto2. In sella a una Suter Marquez deve fare i conti con un inizio di stagione traumatico: zero punti nelle prime tre gare a causa di altrettante cadute. Al quarto appuntamento, però, Marquez centra la vittoria in Francia salendo ancora sul podio in Catalogna nella gara successiva alle spalle di Stefan Bradl, fino a quel momento leader indiscusso della classifica. Lo spagnolo, però, rimette tutto in discussione infilando uno strepitoso tris di successi ad Assen, al Mugello e al Sachsenring, tripletta ripetuta ad Indianapolis-Misano-Aragon dopo il secondo posto di Brno. 

Il crescendo irresistibile di Marquez ha però un triste epilogo a Sepang: in prova cade e il bollettino medico è serio. Tra le varie conseguenze il danno peggiore è un edema all'occhio che gli preclude la presenza nel gran finale di Valencia. La sua assenza spalanca le porte del titolo a Stefan Bradl, ma l'appuntamento è solo rimandato. Nel 2012 non ce n'è per nessuno, con nove vittorie e cinque podi Marquez si laurea campione della Moto2 con 328 punti, 56 in più del secondo classificato, il connazionale Pol Espargarò. Il 2013 è l'anno del grande salto in MotoGp da pilota ufficiale Hrc ad appena vent'anni. Doveva essere un anno di esperienza come scudiero di Dani Pedrosa, ma Marquez sovverte le gerarchie già all'esordio in Qatar quando contende il secondo gradino del podio a Rossi fino al traguardo nella gara vinta da Lorenzo. Dopo il primo podio lo step successivo è la vittoria, risultato che arriva subito ad Austin dove batte ancora Pedrosa, alla seconda gara in carriera nella classe regina.

Il rendimento del rookie non cala e a Jerez è secondo alle spalle del compagno di squadra dopo una sportellata all'ultimo rampino ai danni di Lorenzo. Dopo il terzo posto in Francia, il weekend del Mugello lo vede protagonista di una caduta in prova sul lungo rettilineo a 340 km/h da cui esce incredibilmente illeso. In gara scivola ancora quando era saldamente al secondo posto alle spalle di Lorenzo. In Catalunya è terzo, mentre ad Assen si inchina solo a uno strepitoso Rossi. Nel fine settimana olandese Lorenzo si infortuna compromettendo definitivamente la stagione in Germania due settimane cadendo nelle prove libere lesionando nuovamente la clavicola. Al Sachsenring Marquez vince ripetendosi a Laguna Seca, Indianapolis e Brno. Lorenzo risponde a Silverstone e a Misano, ma ormai il titolo per Marquez è cosa fatta. Il debuttante vince ancora ad Aragon e chiude la stagione con sei vittorie e nove podi, risultati sensazionali che gli garantiscono il titolo al debutto, impresa riuscita solo a Kenny Roberts in 500 nel 1978. Il 2014 è l'anno della conferma, una cavalcata trionfale coronata dal titolo vinto sulla pista di Motegi.