Giovedì 16 Maggio 2024

Malagò: "Squalifica Tavecchio? Chi lo ha votato sapeva come sarebbe andata"

Il presidente del Coni commenta così la decisione dell'Uefa: "Tutti conoscevano la situazione, è stata un'elezione democratica. Per il calcio italiano resta un problema di immagine. Da Pallotta una lezione di stile"

Giovanni Malagò (Ansa)

Giovanni Malagò (Ansa)

Roma, 8 ottobre 2014 - "La vicenda Tavecchio. Non facciamo gli ipocriti, chi sta nell'ambiente sapeva perfettamente che sarebbe successo". Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, interviene così in merito alla decisione della Uefa di sospendere per sei mesi il presidente della Figc per la frase su 'Optì Pobà' proferita il 25 luglio scorso. "Si poteva immaginare una sospensione, che è molto particolare. Devo dire che su questo - aggiunge il numero uno dello sport italiano, a margine di un convegno al quale era presente lo stesso Tavecchio - ho letto varie dichiarazioni ma mi sento di condividere quelle di chi ha detto: 'Guardate, tutti sapevano tutto. Chi sono questi tutti? Sono quelli che sono andati al voto e che malgrado sapevano che questo sarebbe successo, hanno ritenuto che era giusto votare per Tavecchio'. La domanda quindi va girata a queste persone". 

Malagò tiene a precisare che tuttavia "l'elezione è stata assolutamente democratica. Evidentemente chi lo ha votato non ha ritenuto che questo fatto potesse essere penalizzante per il prosieguo dell'attività del presidente Tavecchio. E io, come presidente del Coni, può piacere o non piacere, ma ne devo solo prendere atto. Perché il Coni, lo risottolineo, può intervenire solo in casi particolari. Penso che ci sia un problema di immagine, ma questo era un prezzo che nel mondo del calcio tutti sapevano perfettamente. Questa situazione è la conclusione della vicenda della famosa frase. Ora quello che conta è fare bene le cose e soprattutto fare quelle riforme e proseguire in quel percorso annunciato".

DA PALLOTTA LEZIONE DI STILE - Malagò si è poi complimentato con Pallotta per le sue dichiarazioni distensive dopo Juventus-Roma: "Si merita applausi, ha dato una lezione di stile. Dico dal primo giorno che siamo un Paese dalla scarsissima cultura sportiva dove tutti si sentono legittimati a pensare male, a sospettare, a congiure, a comportamenti scorretti. Questo è il risultato. In un Paese molto evoluto come l'Inghilterra non ci sarebbero state questo tipo di situazioni. Non è un caso che Pallotta non sia italiano".