Lunedì 29 Aprile 2024

Italia-Sudafrica 20-18, rugby azzurro nella storia

Per la prima volta nella storia gli azzurri hanno battuto gli Springboks: due volte campioni mondiali. Non era mai successo

Il capitano azzurro Sergio Parisse

Il capitano azzurro Sergio Parisse

Firenze, 19 novembre 2016 - Immaginate il gigante Golia sconfitto da Davide. Immaginate che il gigante sia un po’ meno tale dopo una sconfitta in Inghilterra per 37-21, ma pur sempre una delle nazionali migliori al mondo in questa disciplina con due titoli mondiali. Pensate, inoltre, che l’Italia non aveva mai sconfitto questo gigante in tutta la sua storia rubgistica. C’è di più, perché la più larga sconfitta azzurra arrivò nel 1999 proprio contro questo gigante: 101-0. Stavolta, però, la storia è stata riscritta e il Sudafrica è uscito con le ossa rotte dal Franchi di Firenze (FOTO).

ITALIA SENZA PAURA – Per O’Shea Panico dietro al suo esordio, Gega alla sua settima presenza in azzurro. Squadra in emergenza con quattro assenze ma tante energie nuove. Nella prima frazione l’Italia ribatte colpo su colpo all’attacco degli Springboks. Prima meta della partita a firma Habana con Le Roux che penetra su una difesa disattenta, fortunatamente Lambie non trasforma e il vantaggio è solo di 5 punti. Tempo due minuti, di rimettere la palla nella metà campo avversaria, e l’Italia pareggia i conti con Van Schalkwjk grazie ad una maul, un po’ il marchio di fabbrica azzurro. Arriva anche la trasformazione di Canna per il vantaggio 7-5. Immediata reazione sudafricana al 17’ dopo un altro buco centrale: Allende scappa sulla fascia destra e va in meta per il 7-10. Stavolta Lambie trasforma. L’Italia si getta di nuovo in attacco ma per quindici minuti non trova punti, gli azzurri però riescono ad accorciare le distanze dopo il 30’ con un calcio di Padovani. Sul 10-12 il Sudafrica riparte di nuovo alla carica ma stavolta l’Italia tiene difensivamente e riesce, in maniera gladiatoria, ad andare all’intervallo sotto di sole due lunghezze.

DECISIVO CANNA, FESTA GRANDE - La ripresa inizia invece male per gli uomini O’Shea, prima una scorrettezza manda gli Springboks a calciare, ma Lambie non realizza, poi Fuser placca un avversario in aria prendendosi la temporanea espulsione. Italia in inferiorità. Subito ne approfitta il Sudafrica con un altro piazzato di Lambie per il 10-15. Ma ad un certo punto cambia la partita: i sudafricani iniziano a commettere errori banali e gratuiti, gli azzurri non si fanno pregare e vanno in meta con Venditti sfruttando un’altra sontuosa maul. Arriva anche la trasformazione di Canna, Italia avanti 17-15. Immediato controsorpasso con Jenties sempre da piazzato ma Canna regala subito altri tre punti per il 20-18. Il finale è di sofferenza, manca un quarto d’ora alla fine con il Sudafrica che ci prova più di grinta che di gioco, l’Italia resiste senza troppi affanni. Brividi a cinque minuti dalla fine con un ‘in avanti’ di Favaro che riconsegna la palla agli ospiti nella metà campo azzurra, ma la difesa stavolta è un muro e si ritorna immediatamente dall’altra parte con un gran placcaggio di Bronzini. L’Italia prova a gestire il pallone, anzi, nel rugby l’obiettivo è solo varcare la linea avversaria e quindi si attacca: ancora maul, ancora meta. Stavolta però arriva il review televisivo perché nella maul alcuni azzurri hanno varcato con i piedi la linea laterale. Palla agli Springboks, ma l’Italia ruba subito la palla sulla rimessa all’ottantesimo: arriva il fischio finale.E' il 20-18 più dolce della storia. Esplode il Franchi, l’Italia entra nella storia battendo un colosso del rugby per la prima volta nella storia. Dopo la scoppola contro gli All Blacks, gli azzurri del nuovo corso targato O’Shea mandano un segnale ben chiaro e ottengono la prima vittoria contro una delle prime tre nazionali dell'emisfero sud. Che sia la volta buona per la rinascita?