Giovedì 9 Maggio 2024
ANGELO COSTA
Sport

Giro d'Italia 2016, l'astuzia di Dumoulin e la rabbia di Nibali

Lo Squalo furioso con l'Astana che gli ha detto di attaccare troppo presto

Tom Dumoulin

Tom Dumoulin

Roccaraso, 12 maggio 2016 - Il primo arrivo in salita è del belga Tim Wellens, ma la prima battaglia fra i grandi è firmata Tom Dumoulin: l’olandese guadagna su tutti gli avversari, rinforzando la sua maglia rosa.

Dopo aver rischiato di perderla: Nibali prima manda in avanscoperta il luogotenente Fuglsang, che a lungo accarezza l’idea di conquistare il primato, poi si muove in prima persona, a 4 chilometri dall’arrivo, senza però fare la differenza.

E’ lì che Dumoulin cambia i giochi: parte in contropiede, riprende Fuglsang e chiude con un quarto posto che apre nuove prospettive sul Giro suo e degli altri.

«Il mio attacco non era pianificato, ho colto il momento  -racconta l’olandese - Mi sono accorto che Nibali aveva qualche problema così ci ho provato, l’ho visto faticare nel falsopiano dopo essere scattato: quando la Sky ha chiuso su di lui, appena la strada è tornata a salire ho contrattaccato. Mi sono sorpreso di me stesso, di come sono andato forte, forse allora posso davvero lottare per la generale (sorride, ndr). Ogni volta che c’è un'occasione bisogna provarci, ma bisogna avere le gambe per fare la differenza. Oggi le avevo».

Con questo Dumoulin in Giro, la concorrenza alza le antenne: non sarà il miglior Nibali, ma non è che gli altri brillino per esplosività. Magra consolazione per il siculo, che guarda soprattutto in casa sua: dopo la tappa, in casa Astana risuona il mea culpa per una tattica rivelatasi sciagurata, mentre lo Squalo è arrabbiatissimo e non lo manda a dire: «La squadra ha sbagliato, mi hanno detto di partire troppo presto», è la spiegazione di una giornata storta.

Si tratti di una tappa no o di un allarme, si capirà strada facendo, anche se adesso il percorso strizza l’occhio a Dumoulin, che già domenica avrà a disposizione una cronometri per guadagnare ancora. ‘Cercherò di mettermi avanti con i lavori perché per due settimane potrà star tranquillo, mentre nella terza potrei anche non esser pronto a regger le salite: non sono venuto qui preparatissimo per le montagne (tra gli obiettivi di stagione ha la crono olimpica, ndr) e potrei risentirne’, conferma l’olandese.

Con Dumoulin in rosa e il russo Zakirov che dal terzo posto si candida al ruolo di possibile guastafeste, festeggia anche il belga Tim Wellens: il primo successo di tappa è il tardivo regalo per i 25 anni compiuti due giorni fa. ‘E’ il mio primo successo in un grande giro, quindi ha un sapore speciale. Devo dire grazie a Pim Lightart, il mio direttore sportivo, per avermi dato l’idea di provarci da lontano. Con gli altri componenti della fuga siamo andati d’accordo tutto il giorno, sull’ultima salita ho avuto ottime sensazioni così sono andato via da solo. Sono molto felice».