Venerdì 17 Maggio 2024
Angelo Costa
Sport

Giro d'Italia, Contador: "Mi rivedo in Aru". Il sardo: "Non ho paura"

Lo spagnolo, nonostante il problema al braccio, guadagna 2'' sul rivale: "Dovevo gestire le forze e il dolore, ma ho esperienza. Aru farà grande il ciclismo italiano"

Alberto Contador (Lapresse)

Alberto Contador (Lapresse)

Campitello Matese (Campobasso), 16 maggio 2015 - Nel secondo arrivo in quota è il malconcio Contador a guadagnarci. Grazie a un traguardo volante in pianura: a Sora, lo spagnolo anticipa i rivali e incassa un paio di secondi. "Diciamo che ho più esperienza di Aru e ho colto al volo l’occasione", dice lo spagnolo in rosa, conscio che questo Giro non si deciderà sul filo dei secondi. Oltre, ovviamente, ad esser convinto di star meglio di quanto non racconti.

A guardarlo in bici, il Pistolero non sarà comodo, come dice, ma è bello come sempre: in salita dondola come se due giorni fa, a Castiglione della Pescaia, in terra con la spalla fosse andato un suo gregario e non lui. Così, salendo verso Campitello, quando Aru prova a stuzzicarlo, a cinque chilometri dall’arrivo e poi anche all’ultimo, lo spagnolo risponde senza affanno. Come del resto Porte e Uran, due che al momento corrono con il jolly in tasca: la crono extralarge di Valdobbiadene della prossima settimana. "Sapevo che avrebbero provato ad attacare sia Aru che Porte, io ho pensato solo a controllare e gestire le forze, non potevo fare altro - racconta Contador -. La spalla? Non sono comodissimo in bici, ma il tempo lavora a mio favore e quello di oggi è un buon risultato per noi. Il dolore? Dormo con il braccio immobilizzato, quindi non è semplice, soprattutto in questi primi giorni. E devo ricordarmi che ho il problema al braccio, non devo fare movimenti falsi. In realtà sono un po' preoccupato per la crono: spero di ritornare a posto entro quel giorno, altrimenti dovrò tenere una posizione ancora più impegnativa".

Si aspettava Aru, che elogia pubblicamente ("Ho grande rispetto e grande ammirazione per Fabio, in lui rivedo me da giovane, farà grande il ciclismo italiano"), si aspettava una tattica d’attacco dell’Astana, che nel finale prova anche a vincere la tappa con il basco Landa, preceduto dal conterraneo Intxausti, ultimo reduce della lunga fuga di giornata: "Sapevo che oggi sarebbe andata così: ora non sono pronto per rispondere, nei prossimi giorni lo farò", minaccia Contador.

Da parte sua, Aru incassa un'altra tappa da protagonista, pur senza risultati immediati sulla classifica: "Abbiamo provato a fare la corsa, ci siamo riusciti e abbiamo fatto una bella prova. Alla fine ce l'abbiamo fatta a fare uscire Mikel Landa che ha sfiorato la vittoria. Contador? Ha dimostrato che sta bene. I suo complimenti? Non possono che farmi piacere... La nostra tattica? Volevamo vincere la tappa e Mikel ci è andato vicino. Peccato che non sia riuscito a vincere. L'abbuono di Contador? Al traguardo volante Alberto è stato sveglio e scaltro, complimenti a lui. Io non sento nei suoi confronti alcun timore riverenziale, oltre ad ammirarlo lo rispetto, ma la corsa è corsa", conclude il sardo, confermando il progetto di presentarsi al via del Tour accanto a Nibali nel caso dovesse uscire bene da questo Giro.