Giovedì 16 Maggio 2024

Calcioscommesse, a dicembre inizia il processo per Mauri, Doni e Signori

Cinquanta alla sbarra. Intanto il gup ha dichiarato l’incompetenza sulle frodi sportive

Stefano Mauri (Olycom)

Stefano Mauri (Olycom)

Cremona, 17 maggio 2016 - Nessun proscioglimento. Il gup Pierpaolo Beluzzi ha rinviato a giudizio tutti gli imputati (una cinquantina) di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva (per alcuni l’aggravante della transnazionalità) nella maxi- inchiesta sul calcio malato. Il processo inizierà il 6 dicembre in tribunale a Cremona. Ci sono imputati dai nomi squillanti e altri resi famosi dalla vicenda giudiziaria: Beppe Signori, ex bomber del Bologna e della Nazionale, il laziale Stefano Mauri, l’ex calciatore Stefano Bettarini, Cristiano Doni, un passato di capitano e uomo simbolo dell’Atalanta, Marco Paoloni, ex portiere di Cremonese e Benevento, Alessandro Zamperini.

Su Paoloni pesa anche l’accusa (sempre respinta dall’interessato) di adulterazione: avrebbe versato l’ansiolitico Minias nelle borracce dei compagni, durante l’intervallo di Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010, allo scopo di attenuarne le prestazioni. La partita da cui nacque la storia infinita del calcio malato.

Da Torino a Milano, da Verona a Padova, a Venezia, poi in discesa, passando per Bologna, Ascoli, Livorno, Lecce, Crotone, fino a Palermo. Il gup ha dichiarato la propria incompetenza territoriale per i singoli episodi di frodi sportive che vengono trasferito alla procure di mezza Italia. Per il reato di riciclaggio (conti cifrati in Svizzera sui quali, secondo l’accusa veniva deviato il denaro della corruzione), la competenza è di Parma. Il reato viene contestato a Signori, all’ex giocatore Luigi Sartor, ad altri.

Con Conte e Alessio, sono stati assolti per non avere commesso il fatto tutti gli imputati che avevano ottenuto il rito abbreviato: l’attaccante dell’Atalanta Guido Marilungo, Roberto Previtali, Ermanno Pieroni, Daniele Quadrini. Una sola condanna: quattro mesi (pena sospesa e non menzione) a Giorgio Veltroni, ex presidente dell’Alessandria, coinvolto nella tentata combine per Ravenna- Alessandria del 20 marzo 2011. Una quindicina i patteggiamenti, pene comprese fra un anno e due mesi e un anno e dieci mesi.