L’INVINCIBILE ARMATA non c’è più. Il sospetto diventa certezza quando un giovane piccolo re prende il posto di Lionel Messi, gli ruba la scena e l’uragano degli applausi. C’è il marchio di classe di Dybala in questa Juve che travolge il Barcellona e prenota l’accesso alla semifinale di Champions. Fantastico lo scugnizzo argentino, con due esecuzioni che sono un concentrato di classe e precisione balistica, il sigillo del campione che ha un senso magico del tempo e della porta. In lui piede e cervello lavorano a velocità doppia e trasformano il pressing furente della Juve in fulmini che affondano la nave blaugrana di Luis Enrique. Poi tocca a Chiellini, con un colpo di testa su azione d’angolo, firmare il terzo gol che diventa passaporto per la gloria.
IL PRECEDENTE del Paris Saint Germain, travolto al Camp Nou dopo il 4-0 dell’andata, induce alla prudenza in vista del match di ritorno, ma se la Juve saprà riproporre una gara vicina, per spirito di sacrificio e applicazione tattica, a quella dello Stadium, per il Barca non ci sono speranze. Troppo equilibrata la squadra di Allegri, troppo abile nel governo della partita, anche quando deve subire il forcing avversario, aggrappata a Buffon e Chiellini. E poi micidiale in zona-gol, dove Higuain si divora un paio di occasioni che potrebbero gonfiare il punteggio. Il Barcellona sembra la pallida copia di se stesso, il ricordo ingiallito dell’Invincibile Armata: imprecisa in difesa, nonostante un ottimo Umtiti, macchinosa nello sviluppo dell’azione, aggrappata ai lampi di Messi, ancora stupefacente nella sua capacità di inventare palla al piede.
AL CAMP NOU i catalani butteranno l’anima per risalire la china, ma la Juve incarnata dallo spirito del meraviglioso Mandzukic è capace di trovare il gol anche in trasferta e di mettere in soggezione il Barca, di proteggere con ferocia il suo grande sogno europeo che non vuole finire. La squadra delle Cinque Selle è davvero matura per l’assalto finale alla Coppa con le grandi orecchie troppe volte sfuggita sull’ultimo traguardo.