Mercoledì 8 Maggio 2024

Bologna, mai così bene dal 2001

Neanche il Bologna di Guidolin, che poi sfiorò la Champions, aveva ottenuto 14 punti dopo 6 partite

Roberto Donadoni

Roberto Donadoni

Bologna, 16 ottobre 2017 – Qui a lato leggete la data odierna, ma se tornassimo indietro di due mesi, post Bologna-Cittadella 0-3, nessuno crederebbe mai a quanto scritto di seguito. Il Bologna è sesto in classifica con 14 punti raccolti in 8 partite, miglior partenza dal 2001 a oggi. In sintesi, dalla squadra che perde contro una formazione di categoria inferiore – tra l’altro in maniera netta – ad una che vince 3 partite consecutive, ci sarebbe di mezzo un universo intero. Che però può essere racchiuso in Rodrigo Palacio. In un certo senso, i rossoblù durante l’estate avevano convinto poco, non solo in Coppa Italia ma anche in precampionato, infatti arrivò un risultato positivo contro il Colonia che però naviga nei bassifondi della Bundesliga, seguito da una sonora scoppola dall’Hoffenheim. Il cambio di passo è giunto dopo, con l’ultimo arrivato in città. Ma non è questo il punto del discorso odierno, basato su statistiche incontrovertibili.

ZAULI, CRUZ E LA CHAMPIONS – Da sedici anni il Bologna non partiva così forte, quando cioè la banda guidata da Francesco Guidolin mise a referto 13 punti in 8 partite, 1 in meno di quelli attuali. In mezzo, il conteggio anche della sesta giornata rinviata poi a dicembre, quando l’Udinese passò al Dall’Ara con Jorgensen. In sintesi, il Bologna attuale di Donadoni sta facendo meglio di quello che a fine annata sfiorò di un soffio la Champions League. Era il Bfc di Pagliuca, Castellini, Mascellari, Wome, Olive – attuale collaboratore di Donadoni – Locatelli, Zauli, Cruz e Signori. Fu l’anno dei 52 punti, di un quarto posto cullato fino all’ultima di campionato, poi sfumato con un settimo posto che seppe di beffa. Quel Bologna giocava, divertiva e vinceva, prima che il solito calo ‘guidoliniano’ del ritorno portasse alla rimonta altrui. In quell’avvio arrivarono successi contro Atalanta, Venezia, Verona e Parma, ora invece la squadra ha trovato una collocazione europea con 3 vittorie consecutive, 2 di queste in trasferta. Quello del 2001 era un Bologna che giocava 3-4-2-1, con le alchimie di Pecchia e Zauli a servizio di bomber Cruz, con un Signori meno roboante del solito. Ora invece il puntero è un altro argentino, Palacio, e la fantasia è dettata dal talento di Verdi e Di Francesco, ma da esterni larghi e non da trequartisti. La sostanza è che il Bologna sta facendo meglio di una delle squadre più convincenti degli ultimi 20 anni, con la sensazione che avesse potuto fare anche meglio se si considera la sconfitta interna col Napoli – un’ora di ottimo calcio del Bfc – quella di Firenze e il pareggio con l’Inter, probabilmente tre risultati bugiardi rispetto a quanto visto in campo. E’ il classico sogno a occhi aperti, cullato beatamente sperando che nessuno si risvegli…