Lunedì 20 Maggio 2024

Biabiany, terza vita all'Inter: "Non ho paura di niente"

Il francese ha superato i problemi al cuore ed è tornato in nerazzurro, club dove è nato e cresciuto calcisticamente: "Ho sempre pensato che sarei tornato a giocare. Qui mi sento come a casa"

Jonathan Biabiany, 27 anni (Twitter)

Jonathan Biabiany, 27 anni (Twitter)

Riscone di Brunico, 13 luglio 2015 - E' stato un lungo viaggio quello di Jonathan Biabiany, ma adesso è finalmente tornato a casa. Sampdoria, Parma, oggetto dei desideri di molte squadre di serie A, poi la paura per la propria salute, con quel problema cardiaco che lo ha fermato per tutta la scorsa stagione. Adesso però l'esterno francese rivede la luce: "Non ho mai avuto paura. Mi dicevano che sarei tornato a giocare ed eccomi qui - spiega in conferenza stampa dal ritiro di Riscone di Brunico - Voglio rimettermi in gioco con calciatori di grande livello. Per me è una doppia sfida personale".

Curioso il fatto che il suo calvario sia iniziato esattamente un anno fa, quando il Milan aveva deciso di acquistarlo dal Parma: "Cercavo una sfida professionale e l'avevo accettata, sono loro ad aver scoperto il mio problema cardiaco - aggiunge - Adesso sono all'Inter, l'ho voluta fortemente, per avere la forza di ricominciare dove bisogna andare al massimo, non ho timore, paura di niente. L'Inter mi è stata vicina. Mi hanno dato tutta la disponibilità e mi hanno trattato come si fa con chi è di casa"

All'Inter ritrova Mancini, che lo ha già avuto nella stagione 2010-2011: "Con lui non ho parlato di ruoli: mi chiede soltanto come sto, se miglioro, come va il recupero - precisa -. La squadra era una buona squadra e si è rinforzata. Quest'anno cerchiamo di avere il massimo delle soddisfazioni e per questo voglio dar il mio contributo. Sono stato fermo per otto mesi, ma penso solo a tornare al 100% e arrivare più in alto possibile in campionato". Finale sul Parma: "Auguro a loro il meglio, non è finita come speravamo, spero che riparta per bene con gente seria e che possa tornare il pù in fretta possibile in alto, dove deve stare".

Al suo fianco c'era il ds Piero Ausilio: "Per la terza volta torna a casa, è stato un ragazzo del settore giovanile ed è diventato campione del mondo. Gli auguro di percorrere la stessa strada e ricevere le soddisfazioni che merita".