Giovedì 2 Maggio 2024

Berlusconi, ombre cinesi sul Milan

Il proprietario di Wanda, Wang Jianlin, che ha appena acquistato Infront vuole quote rossonere. Si lavora anche per il nuovo stadio di Giulio Mola

Silvio Berlusconi con la figlia Barbara (Newpress)

Silvio Berlusconi con la figlia Barbara (Newpress)

Milano, 13 febbraio 2015 - IL NUOVO «Modello Milan» e soprattutto il progetto appena reso pubblico dello stadio da costruire sui suoli della vecchia Fiera, stanno incuriosendo e attirando sempre di più possibili investitori stranieri mentre Barbara Berlusconi, di recente a Londra, ha invece in agenda viaggi in Giappone e negli Usa per aprile. Dopo gli sceicchi di Fly Emirates, desiderosi di avere un ruolo nell’impianto di proprietà a seguito del rinnovo milionario del contratto di sponsorizzazione col club rossonero, a farsi avanti in maniera concreta (oltre a grandi gruppi internazionali di assicurazioni) adesso è Wang Janlin, proprietario del colosso Wanda Group che appena tre giorni fa ha ufficializzato l’acquisto di Infront, ovvero l’advisor a cui il Milan, ormai da un lustro, ha affidato la raccolta degli sponsor. Si studiano forme di collaborazione, ma il possibile avvicinamento al club rossonero (non confermato ma neppure smentito dai vertici societari) è dovuto anche al fatto che esistono rapporti più che cordiali tra Marco Bogarelli (presidente di Infront Italy e già uomo-Mediaset) e la dirigenza rossonera (in particolar modo con Galliani).

A conferma delle indiscrezioni le parole dello stesso Bogarelli ieri pomeriggio a Radio 24: «Penso che per questo gruppo cinese entrare negli stadi possa essere una naturale evoluzione. Wanda è già presente nell’entertainment. Sono i numeri uno nel box office in Cina e negli Usa, quindi il gruppo nostro azionista è leader nel mercato. Perciò – continua il numero uno di Infront, che presto incontrerà Barbara Berlusconi – l’ingresso dei cinesi nei progetti per i nuovi stadi, ad esempio il Milan, non è escluso perché è un’opportunità in più, le competenze ci sono, i mezzi per investire pure, il momento è quello giusto perché quando si fa un investimento finanziario si guarda a un ciclo di almeno 5 anni e i 5 che abbiamo avanti ci consentirebbero di essere un’opportunità per produrlo». Un eventuale affiancamento di Janlin (che meno di un mese fa ha rilevato il 20% di quote dell’Atletico Madrid per 45 milioni di euro) al Milan, destinato ad avere importanti risvolti anche per quel che riguarda il brand, potrebbe andare anche oltre la collaborazione per la costruzione dello stadio. Non è escluso che il magnate cinese possa trattare l’acquisto di quote societarie, ipotesi che non dispiacerebbe a Berlusconi, da tempo alla ricerca di azionisti di minoranza. A tal proposito va ricordato che solo poche settimane fa il patron del Milan (che secondo i beneinformati vorrebbe svincolare il club calcistico dalla Fininvest per non far gravare su quest’ultima gli ultimi pesanti bilanci in rosso) ha incontrato Tarak Ben Ammar, imprenditore e finanziere franco-tunisino con cui ha discusso di possibile quotazione in Borsa (asiatica?) del club. Ben Ammar (siede nei consigli di Mediobanca e Telecom) conosce bene tv e mercati finanziari e ha suggerito a Berlusconi (che oggi si rivedrà a Milanello) di aprirsi a investitori internazionali e a collocarsi in determinate aree di riferimento.

di Giulio Mola