Sabato 18 Maggio 2024

Potenza, Renzi contro i pm: non arrivano a sentenza

Alla direzione Pd il premier-segretario attacca i giudici: "Indagini con cadenza da Olimpiadi". E rivendica: "Governo delle lobby? Lo dicano ad altri"

Matteo Renzi alla direzione del Pd (Ansa)

Matteo Renzi alla direzione del Pd (Ansa)

Roma, 4 aprile 2016 - Direzione del Pd 'calda', quella di oggi pomeriggio in contemporanea con l'interrogatorio di Maria Elena Boschi da parte del pm di Potenza.  Sul tavolo, al centro,  il tema del referendum sulle trivelle sul quale la minoranza dem è pronta a dare battaglia. Ginefra chiede la libertà di voto, il governatore della Puglia Emiliano chiarisce di non volersi candidare alla segreteria in chiave anti-Renzi ma "romperò le scatole a chiunque si comporti in maniera contrastante con gli interessi della Puglia". Alla fine dell'intervento di Renzi, Gianni Cuperlo lo attavva a muso duro: "Non sei un leader, usi l'arroganza dei capi". 

Nel suo intervento, Renzi ha difeso la politica di sbloccare gli investimenti pubblici e privati: "L'Italia di sette anni fa investiva 40 miliardi di euro in opere, oggi siamo a 20". E a chi gli dice di stare attento alle lobby replica: "Vogliamo fare semplificazioni da social network, per cui bisogna mandare via le multinazionali, oppure vogliamo dire che le multinazionali, insieme alle pmi e alle grandi aziende, sono una parte dell'economia del nostro paese?". Quanto all'inchiesta di Potenza, Renzi spiega: "Se si decide che un'opera va fatta nel 1989 lo scandalo non è che quell'emendamento è stato approvato ma che si sono buttare delle occasioni. Io chiedo alla magistratura italiana di indagare il più velocemente possibile ma di arrivare presto a sentenza". Poi l'affondo: "Ci sono indagini della magistratura a Potenza con la cadenza delle Olimpiadi, ogni quattro anni, e non si è mai arrivati a sentenza".

E attacca: "Governo delle lobby lo dicano ad altri: è mio compito istituzionale portare a compimento un'opera che è bloccata da anni".  "Se qualcuno ruba su un'opera, si deve fermare chi ruba, non l'opera. Si proceda, lo si metta in galera, abbiamo fatto delle leggi più dure apposta: se vuole patteggiare deve restituire tutto fino all'ultimo centesimo, se c'è un danno ambientale noi abbiamo fatto la legge, se vogliamo discutere di conflitto interessi discutiamo della nostra legge in Parlamento", ha aggiunto Renzi.