Lunedì 13 Maggio 2024
ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Ammazzarono tre pulcini, bimbi di 10 anni davanti al giudice

Pesaro, chiedono scusa all'allevatore, ma parte un'inchiesta. Che dura un anno. Il pm: non imputabili per il delitto

Pulcini in una foto Ansa

Pulcini in una foto Ansa

Pesaro, 4 febbraio 2016 - TRE BAMBINI di 10 e 11 anni hanno fatto un brutto scherzo a tre pulcini di un pollaio: gli hanno tirato il collo. E l’allevatore non l’ha presa bene. Ha denunciato i pargoli, con preannunciata costituzione di parte civile, facendo partire un’inchiesta durata oltre un anno da parte della procura dei minori di Ancona, con interrogatori e uno spesso fascicolo ora sul tavolo del gip chiamato a decidere sulla richiesta del pm. Che in parole chiare dice: «I bambini non sono imputabili pur avendo tirato il collo ai pulcini. Hanno meno di 14 anni». Quella sera del 20 agosto 2014, il dramma era serio. Al telefono con i carabinieri l’allevatore ha detto: «Li hanno ammazzati con brutalità e ferocia. Ho trovato i corpi a terra, massacrati. Per finirli, hanno usato un pezzo di legno». Stando alla chiamata, si trattava di una mattanza. Il centralinista: «Ma cosa è successo e dove? Ci spieghi tutto». La risposta è stata concitata e precisa: «Pulcini, razza buona, Brahama, me ne hanno uccisi tre. Li tenevo nel pollaio, davanti alla mia fabbrica. Un quarto lo hanno accecato».   LA SEGNALAZIONE di Alfio Bartolini, di Pesaro, che lamentava l’agguato sanguinoso ai suoi pulcini non è stata presa sottogamba. Indagini, accertamenti e l’indicazione certa: i responsabili sono tre bambini nati nel 2004, 2003 e 2002, visti gironzolare intorno al pollaio. Anche perché uno dei tre, leggendo l’articolo del giornale sulla mattanza, si è presentato spontaneamente a Bartolini ammettendo tutto, chiedendo scusa e facendo i nomi dei suoi amichetti. Ma questo non ha fermato la macchina della giustizia, che si è basata sul racconto dell’allevatore: «Qualcuno è penetrato all’interno della recinzione del mio capannone. Ha aperto prima il cancello, poi un altro cancelletto che dà in un piccolo giardino ove tengo dei pulcini di polli razza padovani-Brahama-Livorno, destinati ad andare nel mio orto per scopi di allevamento amatoriale. Una volta dentro — continua l’allevatore — la mano ignota ha ucciso due pulcini a bastonate con una scopa che tenevo lì e ferito un terzo accecandolo, al quarto invece ha spezzato il collo a mano. Spaventati ma illesi gli altri, mi sono reso conto subito che non era stato un animale, o meglio era un animale senza piume a due gambe». Poi Bartolini ha chiamato il Carlino e ha fatto una promessa rivolgendosi all’autore: «Erano solo pulcini, ma se ti becco ti mando dentro». E l’anatema non ha mancato di molto il bersaglio perché la procura dei minorenni di Ancona ha iscritto nel registro degli indagati i tre bambini con l’accusa di uccisione di animali, un reato che presuppone la crudeltà.  

ORA il gip ha convocato proprio i pargoli per il 16 marzo. Vuole ascoltare la loro versione e, presumibilmente, sentire dal vivo il loro pentimento per il gesto compiuto. Non è chiaro se a distanza di un anno e mezzo il pulcino accecato da un occhio sia riuscito a sopravvivere ma è certo che è stato curato al meglio (fino al compimento del suo scontato destino) ma la rabbia di Bartolini per l’incursione nel suo pollaio non è diminuita. E per evitare che si possa ripetere ha aumentato le difese passive, trasformandolo in un fortino a cui manca solo digitare il codice segreto per aprire il cancello d’ingresso. Quando c’è amore, tutto è possibile.