Domenica 5 Maggio 2024

Napolitano: "Se i giovani non trovano lavoro l'Italia è finita"

ll presidente della Repubblica a Monfalcone in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale. Ha visitato la mostra dedicata agli aviatori italiani e si è fermato a parlare con i cittadini

Napolitano durante la visita a Monfalcone (Ansa)

Napolitano durante la visita a Monfalcone (Ansa)

Monfalcone (GO), 6 Luglio 2014 - "Se i giovani non trovano lavoro l'Italia è finita." Sono queste le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Monfalcone (Gorizia), in occasione della commemorazione per il centenario della Grande Guerra.

GLI APPUNTAMENTI - Il presidente ha visitato questa mattina la mostra dedicata agli aviatori italiani, che ha definito "una mostra significativa, un ottimo punto di partenza". Per questa sera è invece fissato un altro appuntamento: presso il Sacrario militare di Redipuglia il maestro Riccardo Muti dirigerà la "Messa da Requiem" di Giuseppe Verdi, concerto che sarà dedicato alle vittime di guerra. Durante l'inaugurazione della mostra, Napolitano ha invitato tutti a "un esercizio di memoria collettiva, di condivisione umana, di riflessione storica sulle vicende del nostro paese, sulle vicende del nostro continente del secolo scorso, sulle ragioni e sul percorso del nostro impegno per la pace".

IL DISCORSO - "Durante il primo conflitto mondiale grandi masse di giovani italiani, figli di un'Italia umile e provinciale, scoprirono di essere cittadini. L'Italia uscì da quella guerra trasformata socialmente e moralmente", ha detto il Capo dello Stato. Che ha aggiunto come dalle guerre mondiali derivi una "presa di coscienza della necessità di sradicare i nazionalismi aggressivi e bellicisti, dando vita a un progetto e a un concreto processo di integrazione e unità dell'Europa. La riflessione sempre attuale su queste lezioni della storia può e deve essere posta - dovunque negli stessi termini - al centro di commemorazioni unitarie della Grande Guerra nella Unione che oggi raccoglie ventotto Stati membri via via riconosciutisi nelle conquiste di pace e di libertà di cui posero le basi nel 1950 i paesi fondatori dell'Europa comunitari."

CENTO ANNI FA E OGGI - Il Presidente ha poi rivolto un commosso ricordo e omaggio ai combattenti e caduti italiani: una moltitudine raccapricciante, quasi seicentomila, di cui trecentomila sul solo fronte dell'Isonzo, da Monfalcone a Caporetto. Ma accanto al dolore e al riconoscente omaggio per ogni vita distrutta, Napolitano ha sottolineato l'importanza di ricordare sempre le prove di senso del dovere e dell'onore nazionale dei combattenti.

L'occasione dell'anniversario della Grande Guerra, dunque, come momento di ricordo ma anche punto di partenza per riflettere sulla situazione europea attuale, dalla disoccupazione giovanile alle possibilità di futuro dell'Europa, ma anche le sue politiche economiche e sociali, soprattutto dopo un'elezione europea che ha portato in Parlamento molti partiti populisiti e nazionalisti.