Domenica 5 Maggio 2024

Il jet lag ci colpisce di più se viaggiamo verso est

Un modello matematico americano spiega che ci mettiamo più tempo a recuperare i ritmi psicofisici quando voliamo verso oriente

Il jet lag è più pesante quaqndo si vola verso est - foto Aleksandr Davydov / Alamy

Il jet lag è più pesante quaqndo si vola verso est - foto Aleksandr Davydov / Alamy

Il jet lag colpisce un po' tutti i passeggeri degli aerei, chi più chi meno. Ma ora si è scoperto che lo stravolgimento del nostro orologio corporeo è maggiore se viaggiamo verso est: chi vola da Roma a Shanghai ci mette più tempo a recuperare rispetto a chi vola da Roma a Los Angeles.  È una scoperta che emerge da uno studio condotto alla University of Maryland.  
RITMO CIRCADIANO
Il jet lag avviene quando le cellule cerebrali che regolano il ritmo circadiano (di fatto il nostro orologio interno, che ha un ciclo di circa 24 ore) non riescono a “aggiornarsi” abbastanza in fretta rispetto alla zone dal nuovo fuso orario, sconvolgendo il metabolismo e i ritmi sonno-veglia per qualche giorno. I fisici americani sono riusciti a spiegare questo meccanismo, per ora solo teoricamente, grazie all'utilizzo di un modello matematico che mostra come le cellule del cervello rispondano in modo diverso a seconda della direzione in cui andiamo. 
RECUPERO LENTO
Se finora i consigli per liberarsi dal jet lag erano di prendesi un generico giorno di riposo, lo studio americano spiega che potrebbe non essere abbastanza, soprattutto se voliamo a oriente. I fisici hanno applicato un modello matematico al ritmo circadiano di 24,5 ore per calcolare quanto tempo ci vuole per recuperare da un jet lag e sono giunti alla conclusione che non è solo il numero di zone orarie che attraversiamo che conta, ma anche la direzione. Secondo il modello predittivo, chi attraversa tre fusi orari verso ovest può recuperare il proprio equilibrio psicofisico in meno di 4 giorni (6 giorni per 6 zone); ma chi viaggia a est ha bisogno di più tempo, fino a 8 giorni per 6 zone orarie. 
STUDIO TEORICO
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Chaos, spiega anche che alcune persone sono più veloci di altre nell'adattarsi al jet lag, perché “il loro ritmo circadiano può avere una durata minore o maggiore di 24,5 ore”, ha dichiarato Michelle Girvan, che ha guidato il team. Ma la conclusione rimane teorica: non ci sono ancora evidenze sperimentali, necessarie per avvalorare l'ipotesi dei fisici del Maryland. Lo scopo è comunque pratico: aiutare le persone a gestire meglio le aspettative riguardo ai viaggi. Sapere che saremo più lenti a rimetterci in sesto quando voliamo verso est potrebbe essere un'informazione utile.