Eccomi , il nuovo romanzo di Jonathan Safran Foer

Sono passati undici anni (dieci per il mercato italiano) dall'ultimo romanzo di Jonathan Safran Foer. Era il 2005 quando con Molto forte, incredibilmente vicino l'autore americano bissava il successo del suo eccellente esordio del 2002 Ogni cosa è illuminata. Dopo una lunga gestazione, eccolo di nuovo con la sua terza opera intitolata Eccomi e in uscita in questi giorni per Guanda. 

La trama

In Eccomi troviamo la storia di una famiglia di Washington di origini ebraiche. Jacob, Julia e i loro tre figli stanno affrontando una crisi, tra frustrazioni personali, ribellioni adolescenziali e disillusioni di fronte a una vita che non rispecchia le loro aspettative e i loro sogni. Alcuni parenti in visita da Israele interrompono questa routine. Ma proprio in contemporanea a questa riunione di famiglia un tremendo terremoto colpisce il Medio Oriente, scatenando una serie di reazioni a catena che portano all'invasione dello Stato di Israele. 

Il tema

Jonathan Safran Foer tenta di analizzare e definire il significato di concetti come identità ed esistenza di fronte alla storia del mondo. Cerca di far emergere quelle che possono essere le reazioni di individui immersi nella realtà quotidiana – in particolare la nostra quotidianità occidentale, assopita dalla frenesia del terzo millennio – di fronte ai grandi avvenimenti che influiscono sulle dinamiche mondiali. La scelta del titolo, del resto, non è casuale: quell'”Eccomi” è lo stesso che Abramo pronuncia nella Genesi per ben due volte alle chiamate di Dio, accettando di essere parte di un meccanismo in cui ogni elemento dell'Universo assume un ruolo ben definito. 

Continuità letteraria

Il tema di Eccomi e il meccanismo utilizzato per esprimerlo non sono una novità per l'autore americano. Anche nei precedenti romanzi si può ritrovare, con lo stesso stile e le medesime caratteristiche, questo interrogarsi sul ruolo dell'uomo inserito nella storia generale. Lo status di grande autore contemporaneo di Jonathan Safran Foer potrebbe dunque essere confermato da questo nuovo lavoro, che appare appunto una sorta di ennesimo tassello di un progetto letterario profondo e sapientemente architettato.