Mercoledì 24 Aprile 2024

Isis, la coalizione bombarda Raqqa, ma le milizie jihadiste riconquistano la parte nord

Non sono serviti 18 bombardamenti della Coalizione sulla 'capitale' del Califfato per evitare che i miliziani jihadisti riprendessero ai curdi la parte nord della città. Obama oggi incontra i vertici del pentagono. Algeria, fermati 40 giovani che volevano unirsi allo Stato Islamico. Afghanistan, il partito Hezb-e-Islami, anti talebano e anti comunista, aiuterà l'espansione dell'Isis nel Paese

Soldati curdi (AFP)

Soldati curdi (AFP)

Baghdad, 6 luglio 2015  - La coalizione internazionale contro lo Stato islamico guidata dagli Stati Uniti ha lanciato in questi giorni 38 attacchi aerei su obiettivi mirati in Iraq e Siria. Secondo quanto riferito in un comunicato stampa, circa la metà degli attacchi, 18, sono stati lanciati nei pressi della città siriana di al Raqqa considerata "la capitale" dello Stato islamico. Fonti sono state colpite unità tattiche e veicoli e che sono stati distrutti 16 ponti. In Iraq gli attacchi hanno riguardato otto diverse città dove sono stati colpiti siti specifici e unità di miliziani. Mentre nella provincia dell'Iraq occidentale di al Anbar continuano i tentativi da parte dell'esercito e delle milizie della Mobilitazione popolare sciita per liberare la città di Ramadi, le milizie dello Stato islamico sono ritornate ad occupare la città di Baiji nella provincia di Salah al Din, sede della più importante raffineria del paese. Secondo quanto ha annunciato un ufficiale dell'esercito ai media locali "lo Stato islamico ha lanciato un attacco con due autobombe partendo dalla zona orientale della città e prendendo di mira le forze armate irachene. Dopo questo attacco è iniziato un violento combattimento al termine del quale i jihadisti sono entrati nel quartiere al Asri nel centro cittadino e nella zona meridionale uccidendo 9 soldati". Ad aprile l'esercito è riuscito a conquistare Tikrit, che si trova nella stessa provincia di Salah al Din. 

ISIS RICONQUISTA PARTE DI RAQQA IN MANO AI CURDI - I Jihadisti delo Stato Islamico hanno annunciato oggi la "riconquista" di due località a Nord di Raqqa dopo combattimenti con le forse curde. L'annuncio è stato dato da "Amaaq", centro di produzione media dell'Isis con un comunicato diffuso in rete. "I combattenti dello Stato Islamico - recita il comunicato - hanno riconquistato la cittadine di Ain Issa e il villaggio di Al Sharkrak a nord di Raqqa cacciando i curdi blasfemi". La strategica cittadina di Ain Issa, una sessantina di chilometri a nord di Raqqa, era stata espugnata due settimane fa dalle unità di Difesa del popolo curdo (Ypg). 

RAQQA, UCCISI DUE GIOVANI - Miliziani dello Stato islamico hanno ucciso due giovani nella provincia settentrionale siriana di Raqqa perché stavano fotografando una installazione petrolifera. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che le due vittime sono state giustiziate con colpi d'arma da fuoco alla testa.

OBAMA FA PUNTO - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si siede con i vertici della squadra per la sicurezza nazionale che ha voluto al Pentagono, e con loro vuole fare il punto sulla campagna intrapresa dagli Usa per fiaccare e sconfiggere l'Isis. L'incontro si terrà nel pomeriggio di oggi, poi Obama dovrebbe aggiornare pubblicamente sullo 'stato dell'arte' di una strategia che, secondo alcuni osservatori, lascia aperti molti quesiti, soprattutto considerata la situazione sul terreno in Iraq e Siria. Nei giorni scorsi il Pentagono aveva difeso l'approccio di Washington, sicuro rispetto all'efficacia del programma Usa in cui resta centrale l'addestramento e l'equipaggiamento delle forze locali. 

HEZBOLLAH SFONDANO IN ROCCAFORTE RIBELLI SIRIANI - Gli Hezbollah libanesi, sostenuti dalle forze governative siriane, sono penetrati nelle ultime ore in una roccaforte dei miliziani siriani anti-regime sulle montagne tra Damasco e il confine col Libano. Lo riferisce il sito della tv al Manar del movimento sciita filo-iraniano. L'emittente pubblica un filmato che mostra miliziani e militari governativi muoversi nelle strade della periferia occidentale di Zadabani, località 20 km a est della capitale siriana e feudo di miliziani, tra cui jihadisti e qaedisti locali.

CACCIA IRACHENO BOMBARDA BAGHDAD PER ERRORE: 7 MORTI  - Sette persone sono morte nell'esplosione di una bomba caduta per errore da un caccia iracheno in volo sopra un quartiere orientale di Baghdad di ritorno da un raid contro postazioni Isis. In un comunicato, il portavoce dei servizi di sicurezza, il generale Saad Maan, ha spiegato che una delle bombe a bordo di un Sukhoi ha avuto un "problema tecnico" ed è caduta "su tre case ad al-Jadida prima del ritorno dell'apparecchio alla base". L'esplosione, avvenuta non lontano dalla base aerea Rashid, ha ferito anche 11 persone. 

 

PARTITO AFGANO SOSTIENE L'ISIS  - Il partito afghano Hezb-e-Islami, guidato da Gulbuddin Hekmatyar, ha annunciato di avere deciso di sostenere d'ora in poi i militanti dell'Isis che cercano di consolidare la loro presenza in Afghanistan e che stanno scontrandosi con i talebani. Lo riferisce oggi il portale di notizie Khaama Press. In un comunicato diffuso ieri il partito, che insieme agli stessi talebani e alla temibile Rete Haqqani conduce una lotta armata contro il governo di Kabul, ha disposto che i propri membri dispiegati nelle differenti province stabiliscano collegamenti operativi con le cellule dell'Isis. Nel documento si ricorda infine che Hezb-e-Islami ha una inimicizia di lunga data "con i talebani e con i comunisti, che trae ispirazione dallo Shura-e-Nizar", il Consiglio di supervisione del Nord che si oppose in armi all'occupazione sovietica.

ALGERIA, FERMATI 40 GIOVANI CHE VOLEVANO UNIRSI DALL'ISIS - La polizia di frontiera algerina ha sventato un tentativo di inviare 40 giovani algerini in Siria, tramite la Turchia, per unirsi allo Stato islamico. Secondo quanto riporta la stampa di Algeri, la dogana dell'aeroporto di Algeri ha fermato 40 algerini in partenza per la Turchia. Ufficialmente il loro viaggio aveva motivazioni di tipo sportivo ma gli inquirenti sono convinti che una volta giunti in Turchia i giovani avrebbero tentato di varcare il confine con la Siria.