Mercoledì 1 Maggio 2024

L'Isis mostra pilota giordano: "Sarò ucciso". Contrasti tra iracheni e curdi per Mosul

La Regione autonoma del Kurdistan ha posto precise condizioni al governo iracheno per la partecipazione delle milizie Peshmerga all'offensiva per la riconquista di Mosul, in mano all'Isis da quest'estate. Lo Stato Islamico pubblica l'intervista al pilota giordano abbattuto

Muadh Al Kaseasbeh, il pilota giordano abbattuto dall'Isis (Ansa)

Muadh Al Kaseasbeh, il pilota giordano abbattuto dall'Isis (Ansa)

Baghdad, 30 dicembre 2014 - Nonostante l'importanza strategica per il governo iracheno della presa della città settentrionale di Mosul, l'offensiva sulla città occupata la scorsa estate dallo Stato islamico viene rinviata di giorno in giorno. Secondo quanto riferisce l'emittente televisiva "al Jazeera", non è ancora chiaro quando partirà l'attacco dell'esercito iracheno su Mosul a causa dei problemi tra il governo di Baghdad e quello di Erbil. 

La Regione autonoma del Kurdistan pone infatti precise condizioni al governo iracheno per la partecipazione delle milizie Peshmerga all'offensiva. Se infatti Baghdad parla di "un programma nazionale unitario per Mosul", i curdi spingono per avere un ruolo nella gestione della città dopo la cacciata delle milizie jihadiste e si teme che la gestione condivisa della sicurezza in città possa provocare scontri tra arabi e curdi.

CAPI ISIS SPOSTANO LE FAMIGLIE DA MOSUL IN SIRIA  - Esponenti dello Stato islamico (Isis) nella città di Mosul, nel Nord dell'Iraq, avrebbero trasferito le loro famiglie in zone controllate dai jihadisti in Siria. E' quanto ha rivelato il portavoce delle forze regionali curde-irachene dei Peshmerga, Saeed Mumzini. "Sulla base di informazioni d'intelligence certe, giunte dall'interno di Mosul, responsabili dell'Isis nella provincia di Ninive stanno facendo partire verso la Siria le loro famiglie in previsione di un attacco da parte delle truppe governative irachene e dei Peshmerga con la copertura aerea della colazione" internazionale guidata dagli Stati Uniti", ha spiegato Mumzini.

MOSTRATO IL PILOTA GIORDANO CATTURATO: SARO' UCCISO  - Una tuta arancione per indicare quale sarà il suo destino: la morte. Così lo Stato islamico (Isis) ha voluto mostrare in una "intervista", Muadh Al Kaseasbeh, il pilota giordano catturato mercoledì scorso dopo che il suo F-16 è precipitato in Siria. Nell'"intervista" pubblicata ieri sera su "Dabiq", il magazine ufficiale del Califfato di Abu Bakr al Baghdadi, è lo stesso ostaggio che viene presentato come "apostata" a fare previsioni sul suo destino. "Mi ucciderete", afferma infatti il 26enne nelle battute finale dell'intervista. Dalle pagine del magazine, l'ostaggio, ricostruisce la dinamica della sua cattura. 

"Un missile ha colpito il mio aereo F-16 mentre sorvolavo la regione di Raqqa. Mi sono lanciato con il paracadute e, una volta atterrato sul fiume Eufrate, sono stato preso da soldati dello Stato islamico", afferma. Di confessione sunnita, musulmano devoto, fresco di matrimonio, la vicenda del 26enne Mudah sta mobilitando moltissimo la società giordana che "simpatizza" con i movimenti estremisti sunniti. 

Oggi molti giornali arabi dedicano l'apertura alla campagna intitolata "Non è la nostra guerra" per chiedere al governo di Amman di uscire dalla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti contro l'Isis. Il quotidiano palestinese "al Quds al Arabi" afferma che l'esecutivo giordano starebbe per decidere "la sospensione" dei raid aerei "in attesa di conoscere i motivi dell'abbattimento" del velivolo militare. Lo stesso quotidiano, mette in risalto le dichiarazioni sulla vicenda del comandante del Centcom, generale LLoyd Austin, il quale ha detto: "i giordani sono partner altamente rispettati e apprezzati e i loro piloti ed equipaggi hanno agito in maniera eccezionale nel corso di questa campagna. Condanniamo con forza le azioni dell`Isis che ha preso prigioniero il pilota" e "sosterremo gli sforzi per garantire che venga recuperato sano e salvo e non tollereremo che l`Isis tenti di travisare o fruttate questa sfortunato incidente aereo per i propri scopi". 

Dichiarazione che, secondo i media arabi, riflettono "il timore degli Usa di perdere l'alleato giordano ed in generale quelli arabi" in seno alla coalizione anti-Isis. Il governo giordano, per il momento, mantiene il riserbo e non commenta le parole del pilota nè le indiscrezioni dei media che parlando addirittura di "contatti" tra notabili sunniti iracheni con l'Isis per la liberazione dell'ostaggio in cambio del rilascio di detenuti qaidisti condannati a morte in Giordania. La Giordania fa parte del gruppo di Paesi che, con gli Stati Uniti, è impegnato in attacchi aerei mirati a distruggere le posizioni dell'Isis in Siria e Iraq. Alla Coalizione prendono parte anche molti Paesi arabi come Arabia saudita, Emirati arabi uniti, Qatar, Kuwait e Marocco.

IL VIDEO - RAZZO CENTRA IL CACCIA GIORDANO