Giovedì 16 Maggio 2024

Isis, lettera di Kassig ai genitori. L'ostaggio americano: "Ho paura di morire"

Nel pubblicare la lettera del figlio, Ed e Paula Kassig hanno rinnovato l'appello "al mondo a continuare a pregare per lui e per tutti gli innocenti colpiti dalla violenza e dalla guerra"

Peter Kassig (Afp)

Peter Kassig (Afp)

Roma, 6 ottobre 2014 - "Ho paura di morire, ma la cosa più difficile è non sapere, immaginare, sperare se posso addirittura sperare ancora". Lo scrive in una lettera indirizzata ai genitori l'ostaggio americano Peter Kassig, minacciato di morte dall'Isis nel video della decapitazione del volontario britannico Alan Henning venerdì sorso. La missiva è datata 2 giugno, ma la famiglia di Kassig ha deciso di pubblicarne degli estratti su Twitter "così che il mondo possa capire quanto soffriamo per lui e quanto lo ammiriamo". "Mi dispiace da morire che sia accaduto tutto ciò e per quello che state passando - scrive Peter, 26 anni, che dopo la sua conversione all'Islam ha cambiato il proprio nome in Abdul Rahman -. Se dovessi morire, immagino che almeno voi ed io potremo trovare conforto nel sapere che me ne sono andato cercando di alleviare le sofferenze e aiutare coloro che avevano bisogno. Prego ogni giorno e non sono arrabbiato della mia situazione. Sono in una complicata situazione dogmatica qui, ma sono in pace con il mio credo. I love you". 

Nel pubblicare la lettera del figlio, i genitori, Ed e Paula Kassig, hanno cancellato alcune parti con dati sensibili e ribadito l'appello "al mondo a continuare a pregare per lui e per tutti gli innocenti colpiti dalla violenza e dalla guerra". "Continuiamo la pressione sul governo affinché fermi le sue azioni e continui a parlare con i suoi sequestratori perché abbiano pietà e lo rilascino", conclude la coppia. Kassig era andato in Siria per l'organizzazione Special Emergency Response and Assistance, da lui fondata, e fu catturato nei pressi di Deir Ezzor, nell'est della Siria, un anno fa.