Domenica 5 Maggio 2024

Il Tfr in busta paga? Fa gola solo a un lavoratore su cinque

Matteo Palo ROMA SOLO un lavoratore dipendente ogni cinque sceglierà la strada dell'anticipo del Tfr in busta paga. Lo dice un'indagine condotta da Confesercenti in collaborazione con Swg, secondo la quale la novità che sarà introdotta dalla manovra a partire dal 2015 avrà un impatto molto inferiore alle attese. Questo significa che i consumi non riceveranno la frustata auspicata dal governo. E, come effetto collaterale, il gettito che arriverà allo Stato dall'operazione sarà parecchio risicato: circa 1,5 miliardi in meno delle stime. La ricerca sostiene che solo il 18% dei dipendenti privati sceglierà di percepire immediatamente il trattamento di fine rapporto. All'estremo opposto, il 67% dei lavoratori continuerà a lasciarlo all'impresa, mentre il 15% non ha ancora deciso. Queste stime dimostrano, secondo l'associazione, «anche nella recessione, il rapporto di fiducia che intercorre tra i lavoratori dipendenti e le loro imprese». E portano a una serie di conseguenze. Quella più evidente è che l'effetto di stimolo per l'economia e i consumi sarà molto timido, appena lo 0,1%, pari a 380 milioni. Inoltre, dalla tassazione di questi Tfr arriverà solo un miliardo, mentre il governo ne attendeva almeno uno e mezzo in più. SONO SOPRATTUTTO le persone tra i 35 e i 44 anni, seguiti dai giovani tra i 18 e i 24, a usufruire di questa nuova possibilità. I più anziani, invece, tenderanno a lasciare il Tfr in azienda. Coloro che lo richiederanno, nel 44% dei casi, non sanno ancora come utilizzare il denaro. Quelli che hanno deciso, invece, lo investiranno in fonti di risparmio alternative, pensioni integrative o per pagamenti e debiti pregressi. Solo il 10% lo spenderà in acquisti. Secondo il sondaggio, «il 64% degli imprenditori teme che, se tutti o la maggior parte dei dipendenti scegliessero di avere il Tfr su base mensile, l'impresa avrebbe problemi di liquidità». Il canale bancario per ottenere finanziamenti non pare garantire un riequilibrio di questa perdita: il 66% degli imprenditori denuncia problemi con gli istituti di credito.