Venerdì 26 Aprile 2024

SCHEDA/ Grecia, ecco i candidati alle elezioni

Focus sui partiti e i candidati alla guida del Paese

Bandiere greche (Ansa)

Bandiere greche (Ansa)

Atene, 25 gennaio 2015 - Riflettori puntati sulle elezioni in Grecia. Ecco gli otto partiti che oggi si contengono i 300 seggi del parlamento.

SYRIZA - E' il partito di sinistra favorito: in testa a tutti i sondaggi. Nel 2011 ha ottenuto il 26,9%. Il leader quarantenne, Alexis Tsipras, è stato molto attento a chiarire che Syriza conferma l'impegno all'euro e che non prenderà iniziative unilaterali come la cancellazione del debito, una misura che sarebbe gradita a molti dentro il partito. Il problema del partito è che le sue promesse di spendere di più, tassare meno e puntare sulla crescita per sistemare i conti pubblici sono inaccettabili per la Germania e altri creditori. In caso di vittoria alle elezioni, Syriza dovrà sostenere pressioni enormi che potrebbero portare a una rottura. Secondo alcuni analisti il rischio di una scissione interna del partito potrebbe rendere molto fragile un governo a guida Tsipras.  NEA DEMOKRATIA - Ha ottenuto il 29,7% all'ultimo voto politico. Il principale partito conservatore greco ha potuto godere di una situazione politica relativamente calma dopo l'ultimo flirt con  l'uscita dall'eurozona nel 2012. Ma il suo leader Antonis Samaras, 63 anni, non è riuscito a trovare un accordo con i creditori per chiudere il programma di salvataggio, nè a trovare una maggioranza parlamentare sufficiente a eleggere un nuovo presidente ed evitare il voto anticipato. Nea Demokratia ha basato la sua campagna sulla paura che una vittoria di Syriza porti a una nuova crisi economica e all'uscita dall'euro. Una strategia che non ha funzionato e che è stata modificata in corso d'opera: ND punta ora anche sull'immigrazione, la sicurezza e la politica estera, temi sui quali Syriza è percepita come debole. Per gli analisti le chance che Samaras possa ancora sorprendere e superare Tsipras sono minime, ma non nulle. TO POTAMI - Il partito europeista e centrista è nato lo scorso anno e potrebbe diventare la terza o quarta forza nel prossimo parlamento. Attrae i voti di molti liberali, stanchi del domino di Nea Demokratia e Pasok sulla scena politica. To Potami (il fiume) punta tutto sulle personalità del suo leader, l'ex presentatore tv Stavros Theodorakis, 52 anni, e degli altri candidati, tutti neofiti della politica. Il programma eclettico del partito spazia dalla socialdemocrazia al liberismo. Se Syriza vince le elezioni To Potami è un potenziale partner di coalizione insieme al Pasok. ALBA DORATA - Ha ottenuto il 6,9% alle ultime elezioni. Il boom del partito fascista di Nikolaos Michaloliakos sembra essersi fermato. I suoi leader sono stati incriminati un anno fa per aver creato un'organizzazione criminale legata alle violenze di piazza e molti suoi parlamentari sono in carcere in attesa di giudizio. Negano ogni accusa e sostengono che è in atto un complotto politico contro di loro. Le indiscrezioni emerse dall'indagine, che mostrano la predilezione dei leader per simbologie e gesti nazisti, hanno danneggiato l'immagine di Alba Dorata come partito ribelle che difende i greci dal potere corrotto. Ma la rabbia degli elettori per la crisi potrebbe comunque portare il partito al terzo o quarto posto. PARTITO COMUNISTA - Ha raggiunto il 4,5% al voto del 2012. Il Partito comunista di Grecia (KKE) è l'unica formazione politica rilevante che dichiara di voler uscire dall'euro e dall'Unione europea. Il Kke si è opposto con forza all'austerità per tutta la crisi, ma non è riuscito a trovare nuovi elettori oltre il suo nocciolo duro attorno al cinque per cento. Il suo leader Dimitris Koutsoumbas, 59 anni, predica l'ortodossia. Il Kke ha attaccato Syriza come "la forza di riserva del capitalismo". Syriza vuole ristrutturare il debito greco, i comunisti vogliono cancellarlo. Difficilmente il Kke entrerà in una coalizione. PASOK - Pasok: 12,3% al voto del 2012. Il Partito socialista panellenicoPasok, di centro sinistra, ha perso quasi tutta la sua antica base elettorale con il ruolo avuto nell'attuare le odiate riforme contro la crisi del debito greco. Il 58enne capo del partito, Evangelos Venizelos, è un ottimo oratore, ma è visto dagli elettori come il classico uomo di potere e mediazione tipico dell'establishment Greco. Venizelos tenta di posizionare il Pasok come garante della stabilità e dell'euro. Il partito potrebbe entrare in coalizioni sia in caso di vittoria di Nea Demokratia sia in caso di vittoria di Syriza, ma non è certo che riesca a superare la soglia del tre per cento per entrare in parlamento. ANEL - Greci indipendenti (Anel), 7,5% alle ultime elezioni. Il partito nazionalista anti-austerità è nato da una scissione di Nea Demokratia nel 2012, quando il premier Antonis Samaras ha rinunciato a opporsi al piano di salvataggio. Da allora il partito ha continuato a fare campagna contro il programma, oltre che contro l'immigrazione e il multiculturalismo. Sono circolate ipotesi di un possibile sostegno della formazione, guidata dal 49enne Panos Kammenos, a un governo a guida Syriza. I Greci indipendenti potrebbero non superare il tre per cento. KINIMA - Movimento dei socialisti democratici: è stato lanciato il 3 gennaio dall'ex premier George Papandreou, 62 anni, uscito dal Pasok dopo aver guidato il Paese negli anni della crisi, dal 2009 al 2011. Kinima, di sinistra, vuole riformare l'eurozona, creando tra l'altro titoli europei comuni. Il nuovo partito di Papandreou fatica ad arrivare al tre per cento, ma secondo qualche analista potrebbe rubare voti al già debolissimo Pasok, i cui leader vedono nell'uscita di Papandreou un tradimento del partito che il padre Andreas rese la forza politica dominante in Grecia.