Mercoledì 22 Maggio 2024

GALLIANI, FIDUCIA A TEMPO A INZAGHI

«NOI abbiamo vinto più di loro nel mondo, loro più in Italia. E vissero tutti felici e contenti». La favola di Juventus-Milan secondo Adriano Galliani. Per lui più di un derby. Leggenda narra che l'ad rossonero avesse una certa simpatia per i colori bianconeri. Poi i primi affari con il presidente Berlusconi e la conversione al Diavolo. «Come finirà? Non mi piace fare pronostici. Continuo a pensare che abbiamo una rosa importantissima e non ci poniamo limiti. Ogni volta che abbiamo parlato di terzo posto poi abbiamo fallito. Testa bassa e pedalare. Non dimentichiamo che il 14 dicembre scorso eravamo a pari punti con il Napoli». Poi in 6 turni un deficit netto di 10 punti dalla squadra di Benitez. Un cammino a singhiozzo che ha messo in discussione Inzaghi. A meno di disastri la sua panchina non è a rischio immediato. Ma a fine stagione Berlusconi tirerà le somme sull'operato del tecnico. In pole position per la sua successione ci sono Conte e Montella. Galliani cade in un lapsus emblematico, ammettendo la forte candidatura del ct. Prima di correggere il tiro: «Nessuno di noi ha mai detto che se Pippo non arriverà in Europa non sarà confermato. Ha un contratto fino al 2016, non è in discussione. Non c'è nessun aut-aut. Berlusconi ha detto il contrario di quanto gli è stato attribuito e ci ha chiamato per ribadirci la sua fiducia». Ma è chiaro che se il gioco continuerà ad essere così involuto il destino di Pippo è segnato. Degli ultimi sei acquisti (Cerci, Suso, Bocchetti, Destro, Antonelli e Paletta), ben cinque hanno già giocato con la casacca azzurra. «C'è una precisa volontà del presidente, non è frutto del caso. Con Berlusconi presto ci sarà un incontro, la tendenza di questo mercato è stata chiara». A marzo ci saranno novità anche per quanto riguarda il nuovo stadio: «Sarebbe meraviglioso costruirlo di fronte a Casa Milan. Un quartiere tutto rossonero». Fly Emirates potrebbe finanziare parte dell'esborso in cambio della denominazione. Bocche cucite a Milanello dove la neve ha imbiancato i campi e costretto la squadra in palestra. L'ordine di Inzaghi è non far trapelare nessuna indicazione sulla formazione per non favorire Allegri e la Juventus. L'unica certezza è il ritorno al 4-3-3 con Menez punta atipica (Destro è squalificato).