Venerdì 3 Maggio 2024

Trump ammette: "Sono indagato"

"Caccia alle streghe", scrive il tycoon su Twitter

Donald Trump (LaPresse)

Donald Trump (LaPresse)

Rosenstein è entrato nella lista nera del presidente, dopo essere stato l'uomo con cui Trump si era fatto scudo, affermando di aver licenziato Comey su raccomandazione del vicesegretario, salvo poi dichiarare in televisione che lo avrebbe comunque licenziato. 

E fu poi Rosenstein ad affidare le indagini sull'interferenza russa nelle elezioni presidenziali statunitensi, e sui possibili legami tra lo staff di Trump e il Cremlino, al segugio Robert Mueller. Quindi Rosenstein è una figura centrale nel Russiagate, è lui al vertice ed è a lui che il direttore dell'Fbi e il procuratore speciale, da lui nominato, riferiscono, o dovrebbero.

Ma il trambusto avrebbe spinto Rosenstein a dire privatamente ai suoi colleghi, tra cui Rachel Brand, colei che eventualmente prenderebbe il suo posto alla guida delle indagini sul Russiagate, di essere pronto a passare il potere sul caso. Evidentemente Rosenstein sa che potrebbe diventare un testimone, avendo firmato un memo in cui consigliava al presidente Donald Trump di licenziare James Comey, il direttore dell'Fbi silurato il 9 maggio scorso. 

L'astensione sarebbe poi seguita da quella del suo capo Jeff Sessions, annunciata il 2 marzo scorso sulla scia delle polemiche per non aver detto al Senato, impegnato a confermare la sua nomina, che aveva incontrato due volte l'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Sergey Kislyak. Incontri che avvennero nel pieno della campagna elettorale contro la rivale democratica Hillary Clinton. Sessions, all'epoca, era senatore dell'Alabama e consigliere per la sicurezza nazionale della campagna di Trump.

Il Washington Post ha rivelato anche che il procuratore speciale sta indagando sulle finanze e sulle operazioni commerciali di Jared Kushner, marito di Ivanka Trump, la figlia del presidente degli Stati Uniti. Il genero di Trump, consulente senior della Casa Bianca, non sarebbe l'unica persona indagata. Nel mirino sono i rapporti economici di altre persone vicine a Trump tra cui l'ex consigliere per la Sicurezza nazionale Michael Flynn, il capo della campagna elettorale del tycoon, Paul Manafort, e Carter Page, uno dei consiglieri più vicini al presidente.

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