Venerdì 3 Maggio 2024

Trump, doppio stop per il nuovo 'travel ban' da Hawaii e Maryland

Secondo il giudice hawaiano Derrick Watson, eletto da Barack Obama, la nuova versione del 'bando' sull'immigrazione viola la Costituzione americana. Anche dal Maryland arriva uno stop

Donald Trump (Olycom)

Donald Trump (Olycom)

New York, 16 marzo 2017 - Donald Trump è furioso, anche la sua seconda versione del 'travel ban'  è stata bloccata a livello nazionale. Il primo stop arriva da un giudice delle Hawaii, seguito anche da un togato federale del Maryland. Il 'bando' doveva entrare in vigore quando in Italia erano le cinque del mattino, quando è arrivato il primo stop.

HAWAII - Secondo il giudice delle Hawaii Derrick Watson, eletto da Barack Obama, la sospensione per almeno 90 giorni degli ingressi in Usa di cittadini di sei nazioni prevalentemente musulmane (Libia, Iran, Somalia, Sudan, Siria e Yemen) non è altro che una discriminazione religiosa che viola la Costituzione americana. 

TRUMP - Trump, partecipando a un incontro pubblico a Nashville, ha denunciato la decisione come "errata", definendola "un abuso di potere senza precedenti". Un duro colpo per la nuova amministrazione della Casa Bianca, e anche questa volta potrebbe esserci un braccio di ferro tra giudici e presidente. 

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IL BANDO-BIS - La versione 'rivista e corretta' del controverso provvedimento, l'ordine esecutivo del 6 marzo scorso con cui la Casa Bianca ha detto di volere garantire la sicurezza nazionale, è stato bocciato per gli stessi motivi con cui anche la sua prima versione, quella del 27 gennaio. Alllora fu un giudice di Seattle (Stato di Washington) che diede il via a una battaglia legale arrivata alla Corte d'Appello di San Francisco, con conferma temporanea della decisione. Ma l'amministrazione Trump non volle intensificare lo scontro sui banchi di tribunale e decise di correggere il tiro, ma sembra senza sucesso.

Nel nuovo 'ban' era stato rimosso l'Iraq dalla lista dei Paesi presi di mira, anche perché alleati nella lotta contro l'Isis. Era stato rivisto il trattamento dei siriani, per loro l'ingresso in Usa era negato a tempo indeterminato, equiparandolo a quello degli altri 'esclusi'. Inoltre il nuovo 'muslim ban' non si applicava alle persone dotate di visto o che sono residenti permanenti negli Stati Uniti. Eliminato dal testo anche il riferimento a un possibile trattamento speciale previsto per i cristiani. E anche se è scritto che il nuovo ordine esecutivo non rappresenta un test religioso per chi è diretto negli Stati Uniti da buona parte del Medio Oriente, il giudice hawaiano non ci ha creduto.