Mercoledì 24 Aprile 2024

F-35, Trump: "Costi fuori controllo". E Lockheed Martin affonda in Borsa

Il presidente Usa contro le spese militari troppo elevate: nel mirino i cacciabombardieri. L'azienda ribatte: "Capiamo la preoccupazione, ci siamo già attivati per ridurre i costi"

Donald Trump (Afp)

Donald Trump (Afp)

Washington (Usa), 12 dicembre 2016 - Non è stato un piacevole cinguettio quello che ha svegliato a Wall Street l'azienda Lockheed Martin. Il presidente Donald Trump ha infatti scritto su Twitter un post che ha causato gravissime perdite per il gruppo: "Il programma e i costi per l'F-35 sono fuori controllo - recita il tweet -. Miliardi di dollari possono e saranno risparmiati nel campo delle spese militari (e non solo) dopo il 20 gennaio" (data in cui ci sarà l'inaugurazione di Trump alla Casa Bianca). L'F-35 è il cacciabombaridere prodotto da Lockheed Martin: il suo programma è effettivamente il più costoso nella storia del Pentagono. Dopo il tweet, il titolo in Borsa di quello che è stato presto ribattezzato "Il jet che odia il Pentagono" ha iniziato a perdere sempre di più, già un 2,5% nel pre-mercato (mentre venerdì aveva archiviato una seduta in rialzo dello 0,11% a 259,53 dollari), che è aumentato via via fino a diventare più del -4%, bruciando oltre 4 miliardi di capitalizzazione di mercato. 

Il contratto per 90 aerei F-35 era stato chiuso dal dipartimento della Difesa americano appena una settimana prima del voto presidenziale, dopo negoziati durati 14 mesi. Lockheed, che ha vinto il contratto del valore di 7,18 miliardi di dollari alla fine di novembre, ha ricevuto un pagamento intermedio. L'azienda, assieme ai suoi partner, sta ora sviluppando tre varianti dell'F-35, sia per l'esercito degli Stati Uniti che per 10 alleati, tra cui l'Italia. 

L'attacco a Lockheed Martin va ad aggiungersi a quello a Boeing, a sua volta colpita da Trump con un tweet. Il presidente infatti, che in campagna elettorale ha promesso di ridurre gli sprechi nel governo federale, la scorsa settimana ha attaccato l'azienda per i costi troppo elevati della nuova flotta di aerei Air Force One, il mezzo di trasporto dei presidenti americani per eccellenza, e ha sollecitato il governo federale ad annullare l'ordine. Ma oggi Boeing è in crescita a Wall Street: +0,4%, dopo avere siglato con l'Iran un accordo per la vendita di 80 jet.

La risposta di Lockheed Martin è affidata a Jeff Babione, capo del programma F-35: "La società capisce le preoccupazioni circa l'accessibilità del progetto, e ha investito milioni di dollari per ridurre il prezzo del jet", afferma. E prosegue: "Il programma degli F-35 è di grande valore e l'azienda risponderà alle questioni sollevate da Trump".