Giovedì 16 Maggio 2024
VIVIANA PONCHIA
Esteri

Brasile, il presidente trasloca per i fantasmi. "Quel palazzo è pieno"

Temer con la moglie e il figlio lasciano la sontuosa residenza ufficiale

Il presidente Temer nell'Alvorada (Afp)

Il presidente Temer nell'Alvorada (Afp)

Roma, 13 marzo 2017 - Presenze, vibrazioni strane. Bisogna andare oltre le magnifiche vetrate e la firma rassicurante di Oscar Niemeyer, l’architetto che ha fatto parlare il cemento armato e rifatto i connotati a un pezzo di America del Sud . La Alvorada, residenza ufficiale del capo di Stato brasiliano, è un covo di spettri. Da intendersi questa volta come entità fuori dalla metafora politica. Fantasmi veri, carogne ectoplasmatiche che sfiorano il catalogo del Poltergeist e hanno fatto sloggiare il presidente Michel Temer, la giovane moglie Marcela Tedeschi e il figlio Michelino.   Non c'è niente di peggio per una casalinga che ritrovarsi la casa infestata. E nella sua infinita modestia è proprio casalinga che si definisce la first lady, di 43 anni più giovane del marito, andata sposa appena diciannovenne nel 2003 e rimasta sempre «felice e soddisfatta» fino al maestoso trasloco. Questa povera ragazza che ha in curriculum una laurea in legge senza avere mai fatto l’avvocato, qualche mese in un call center e due concorsi di bellezza in cui è sempre arrivata seconda, non chiedeva altro che fare il proprio mestiere. La cuoca, va bene, forse. Ma anche il ‘braccio digitale del marito’ scandagliando il web per aggiornarlo sulla temperatura sociale e politica. Attività che, come l’accudimento del figlio e della madre Norma e l’obbligo para-istituzionale di ‘conservarsi bella’, si esercitano in un salotto bonificato da entità malvagie. In mezzo a quella sarabanda no. Un incubo continuano, denunciano i Temer, a cominciare dalle inspiegabili ondate ostili emanate dalle vetrate. «Ho sempre avvertito qualcosa di strano là dentro - ha detto con convinzione il presidente al settimanale Veja – Dalla prima notte non sono riuscito a chiudere occhio. C’erano presenze negative e anche Marcela le avvertiva. Solo nostro figlio sembrava trovarcisi bene, correva spensierato da una capo all’altro della casa».   I bambini, sempre in combutta con l’altro mondo. È stato convocato d’urgenza anche un prete, l’intervento è fallito. Così la prima famiglia del Brasile è stata costretta a fare le valigie e a trovare riparo a Palazzo Jaburu, la residenza del vicepresidente, al momento vuota perché un vice non è stato ancora nominato.    Quello potrebbe essere il luogo di un karma felice visto che da quelle stanze, sotto la presidenza di Dilma Rousseff, Temer è arrivato alla massima carica del Paese dopo avere comandato in seconda per sei anni. Gli spettri non ci volevano nella carriera di questo signore di 75 anni che – quando non si parla della moglie bionda e molto più alta – viene descritto come cortese, riservato e dotato di straordinarie doti diplomatiche che gli hanno consentito per tre decenni di navigare in mezzo alle burrasche della politica brasiliana. Sembrava destinato a restare nell’ombra finché la crisi lo ha messo di fronte alla scelta: affondare con Dilma o prendere il suo posto e la sua casa. In un continente intriso di realismo magico che con i fantasmi ci va a nozze, questa potrebbe essere stata una mossa imprudente.