Giovedì 2 Maggio 2024

Ora serve una nuova Europa

QUALE nuova Europa dopo Brexit e con la nuova amministrazione Usa, in un’epoca di isolazionismi e di nazionalismi? L’interrogativo è ineludibile e non rinviabile, in particolare dopo questi ultimi mesi. Tutto l’Occidente è pervaso da un malessere morale e sociale che cresce man mano vengono delusi i grandi sogni di progresso e di benessere sviluppati dagli anni Ottanta. La grave crisi di questo decennio ha depresso anche ideali e speranze e suscitato i più diversi e confusi movimenti di protesta principalmente diretti verso le istituzioni, le rappresentanze, il mondo imprenditoriale, finanziario e bancario identificati come emblemi delle disuguaglianze.  Questo instabile malessere sociale è più reattivo che propositivo, esprime proteste che si radicalizzano progressivamente e proporzionalmente alle carenze di soluzioni rapide e tangibili. Le spinte per nuove forme di nazionalismo e di protezionismo economico sono antitetiche ai due decenni di prevalenza di cultura del mercato e della società aperta.

PROTEZIONISMO e nazionalismo sono sintomi semplicisti di volontà di chiudersi per tentare di salvarsi dai pericoli della nostra epoca e sono simmetrici alle spinte più radicali dello scorso ventennio. Ciò è particolarmente evidente per gli Usa che nell’ultimo secolo sono stati la società più aperta innanzitutto verso l’Europa, venendo a salvarne la libertà e la democrazia anche con la Nato che da sempre guidano e di cui ora viene svalutato il significato. Dal 1917 (proprio un secolo fa) quando gli Usa, in difesa dei valori di libertà e democrazia col Presidente Woodrow Wilson, dichiararono guerra all’aggressiva Germania imperiale, fino ad ora è stata molto stretta la collaborazione fra le democrazie dell’Europa e del Nord America. Ora siamo alla vigilia di una nuova stretta collaborazione fra Usa e Russia? 

Sarebbe positivo se ciò servisse a superare le tensioni e ad abbattere le sanzioni fra Occidente e Russia. Ma sarebbe molto preoccupante se, invece, fosse sintomo di politiche di potenza lontane dai principi di libertà e democrazia e dalla collaborazione fra Usa ed Europa. Tutto ciò è una sfida per l’Europa che da troppo tempo vivacchia, con poche strategie lungimiranti e troppe burocrazie. L’Europa deve raccogliere ‘in positivo’ questa sfida con un salto di qualità, ampliando gli orizzonti, scegliendo finalmente cosa vuole essere, dandosi una Costituzione e una strategia che promuova lo sviluppo complessivo e riduca le conflittualità interne. 

L’EUROPA deve definire un grande progetto per crescere tutta insieme, per dare nuove speranze e risultati tangibili, consapevole che le libertà sono tutte fra loro connesse, così come lo sono i fattori economici per la ripresa produttiva ed occupazionale, dalle aziende alle banche e alle famiglie. Tutto si tiene. L’alternativa è la decadenza. Ulteriore.