Giovedì 2 Maggio 2024

L'Isis contrattacca a Kirkuk e Dibis. Decine di kamikaze in città

Jihadisti hanno attaccato la città per distrarre le forze peshmerga e irachene dall'offensiva su Mosul, a cui adesso anche la Turchia vuole partecipare, così tratta con Baghdad

Kirkuk (Iraq), 21 ottobre 2016 - La risposta dell'Isis all'offensiva delle truppe irachene e curde su Mosul si è concretizzata con un attacco a sorpresa a Kirkuk, città nel nord dell'Iraq sotto il controllo delle forze peshmerga dal 2014. 

Decine di miliziani, alcuni con giubbotti kamikaze, hanno attaccato la città nel cuore petrolifero iracheno, con l'evidente scopo di distrarre l'attenzione di forze curde e irachene da Mosul. Un'azione combinata in contemporanea con un blitz anche contro la centrale elettrica di Dibis, poco più a nord e ancora più vicino a Mosul. Sul terreno, ma il bilancio è parziale, sono rimaste senza vita 39 persone, di cui 12 jihadisti. E in un raid sulla città sono morte 15 donne che si trovavano in un luogo di culto.

Testimoni oculari hanno visto gruppi di militanti islamisti armati di fucili e granate, alcuni con abiti "con abiti di tipo afghano"  in svariati quartieri della città: alcuni entravano nelle moschee, altri in edifici pubblici. L'attacco è cominciato in piena notte, almeno 5 kamikaze hanno puntato agli edifici del governo, tra cui il quartier generale della polizia. Poi i miliziani sono riusciti a prendere il controllo di alcuni quartieri della parte meridionale della città. L'Isis ha rivendicato l'azione. Forze di sicurezza, peshmerga e dell'antiterrorismo stanno cercando di riprendere il completo controllo della situazione a Kirkuk, assicura il governatore, Najmeddin Karim, che ha parlato di cellule dormienti in azione. 

L'arcivescovo caldeo di Kirkuk, mons. Yousif Thomas Mirkis, che si trova a Venezia per un convegno del Ppe, ma ha informazioni su quanto sta accadendo ha riferito che jihadisti "hanno preso delle persone in ostaggio in una moschea nel quartiere chiamato 1/o settembre, approfittando del venerdì di preghiera".

Mentre fonti curde parlano di un gruppo di jihadisti dell'Isis ancora asserragliato all'interno di una scuola. E un un cecchino dell'Isis spara sulle forze di sicurezza curde nella zona del Majdi Palace, da dove si sta alzando una nuvola nera. In tutta l'area risuonano raffiche di armi automatiche, come mostrano le immagini trasmesse in diretta dalle tv locali, riprese da alcune telecamere fisse della città.

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Dopo l'attacco, sono state chiuse tutte le moschee e annullati i sermoni previsti per la giornata santa del venerdì. "Quando ci sono state le preghiere del mattino, ho visto diversi 'dawaesh', i miliziani di Daesh, entrare nella moschea di al-Mohammadi", ha raccontato un insegnante. "Avevano gli altoparlanti e gridavano Allah Akbar, 'Dio è grande', e Dawla al-Islam Baqiya, lo 'Stato Islamico rimarrà". 

SINDACO: SONO IN 2 QUARTIERI  - I miliziani jihadisti sono ancora asserragliati in due quartieri meridionali della città. Lo ha confermato ad "Agenzia Nova" il sindaco di Kirkuk, Kamil Salayi, aggiungendo che dopo l'intervento dell'esercito ci sono stati scontri tra i miliziani jihadisti e le forze di sicurezza nei pressi delle sedi governative. Salyai ha detto inoltre che tutte le aree occupate oggi dallo Stato islamico sono state liberate, ad eccezione dei due quartieri meridionali della città. Nella città è stato imposto il coprifuoco. 

CIVILI ARMATI CONTRO L'ISIS - Diversi veicoli carichi di civili armati stanno entrando a Kirkuk al seguito delle forze peshmerga per stanare gli ultimi jihadisti rimasti in città. Lo ha constatato l'inviato dell'Ansa. Da Erbil verso Kirkuk stanno affluendo mezzi che trasportano blindati e pick-up curdi armati di mitragliatrici pesanti. 

DUE KAMIKAZE ALL'HOTEL - Un kamikaze dell'Isis è uscito da un hotel di Kirkuk, il Cihad, e si è fatto esplodere davanti all'ingresso. Poco dopo è arrivato un secondo kamikaze e si è fatto saltare in aria nello stesso punto. Lo riferisce Rudw tv. I miliziani dell'Isis hanno lanciato un attacco a una prigione della città e tentano di penetrare nel carcere. Lo riferisce Rudaw tv.

15 DONNE UCCISE IN RAID AEREO - Quindici donne sono state uccise oggi da un raid aereo che ha colpito un luogo di culto nella città di Kirkuk. "Quindici donne sono state uccise e altre cinquanta ferite in un raid che ha colpito un luogo di culto sciita a Dakuk", ha affermato un responsabile della città, Amir Houda Karam. 

GIORNALISTA IRACHENO UCCISO DA UN CECCHINO - Un giornalista di una televisione locale irachena è stato ucciso da un cecchino oggi mentre copriva i combattimenti a Kirkuk, secondo quanto annunciato dalla televisione locale per cui lavorava. La televisione Turkmeneli, citata dall'agenzia Ap, ha precisato che il reporter si chiamava Ahmet Haceroglu.   

BATTAGLIA PER LE STRADE DI KIRKUK

MOSUL, ALL'OFFENSIVA PARTECIPERA' ANCHE LA TURCHIA  - "La Turchia dovrebbe partecipare all'offensiva di Mosul", in Iraq. Lo ha detto il segretario alla Difesa statunitense, Ashton Carter, annunciando che Iraq e Turchia hanno raggiunto "un accordo di principio" sul ruolo di Istanbul nella battaglia per cacciare l'Isis dalla città. "Non sappiamo esattamente come si attuerà in pratica, ma è qualcosa su cui stiamo lavorando" ha aggiunto, dopo aver parlato con il presidente turco, Tayyip Erdogan. Turchia e Iraq avrebbero negoziato un accordo in 5-6 punti per chiarire lo status della presenza militare turca sul suolo iracheno.

Le truppe turche si trovano in un accampamento militare a Bashiqa, vicino a Mosul. Una presenza più volte criticata da Baghdad, che la vede come una vera e propria invasione del suo territorio. I punti da chiarire sono tre: lo status delle truppe presenti a Bashiqa, il coinvolgimento delle milizie sciite nell'offensiva di Mosul e la presenza di elementi del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) nella regione del Sinjar.