Martedì 21 Maggio 2024

Emilia, si sgonfia il caso giudiziario Il Pd ora punta sulle primarie a due

Gilberto Dondi BOLOGNA STEFANO BONACCINI è (quasi) salvo. Il candidato forte delle primarie Pd per la corsa a governatore dell’Emilia Romagna è passato in quattro giorni dalle stalle alle stelle. Lunedì ha scoperto di essere indagato per un peculato da 4mila euro nell’ambito dell’inchiesta sulle ‘spese pazze’ in Regione, martedì ha chiesto di essere interrogato, mercoledì è andato in Procura e ieri, dopo le spiegazioni date ai magistrati, pare ormai scontato che sarà chiesta per lui l’archiviazione. Un’archiviazione lampo, che dovrebbe arrivare prima del 28 settembre (data delle primarie), e che forse permetterà a Bonaccini di salvare la candidatura. I pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari gli contestavano cene e rimborsi chilometrici per cui non risultavano i giustificativi, le cosiddette ‘pezze’. Nessuna spesa personale, quanto piuttosto il sospetto che si trattasse di eventi legati al partito (per cui è vietato chiedere i rimborsi spese) invece che al gruppo regionale. Ma Bonaccini, corso a farsi interrogare più velocemente di Usain Bolt, ha fornito spiegazioni evidentemente convincenti sul fatto che quelle cene e quei viaggi fossero invece legati all’attività di consigliere regionale. E così la sua posizione si è molto alleggerita. Ora però dovrà pronunciarsi il gip. UNA POSIZIONE più complicata è quella dell’ex rivale delle primarie Matteo Richetti, ritiratosi dalla corsa. A suo carico c’è il sospetto di una spesa personale relativa al pernotto in un hotel di Riva del Garda in cui Richetti andò nel 2011 portando con sé la moglie. Ma l’interessato è pronto a farsi interrogare per spiegare che a Riva andò due anni fa per partecipare da oratore a convegni politici. Nel 2010 ci andò da solo, prendendo una stanza doppia a uso singolo, l’anno dopo prese la stessa stanza allo stesso prezzo, portando la moglie. Dunque, secondo la difesa, nessun aggravio per le casse pubbliche. I due viaggi costarono in tutto 500 euro. Basterà la sua spiegazione? Intanto ieri sia Stefano Bonaccini sia Roberto Balzani (ex sindaco di Forlì) hanno presentato le 5mila firme necessarie per correre alle primarie, che così diventano ‘ufficiali’.