Mercoledì 24 Aprile 2024

Elezioni Usa, l'esperto: "Hillary Clinton non scalda i cuori, ma batterà Trump"

Per Erik Jones, direttore del dipartimento Studi europei ed euroasiatici della Johns Hopkins, le sfida tv con Trump potrebbero essere decisive. "A rischiare di più davanti alle telecamere, in ogni caso, è Donald. Se la democratica riuscirà a farlo arrabbiare, il tycoon potrebbe perdere molti voti".

Erik Jones

Erik Jones

New York, 8 giugno 2016 - "L’importante è che Hillary non perda la calma nei dibattiti televisivi". Per Erik Jones, direttore del dipartimento Studi europei ed euroasiatici della Johns Hopkins, le sfida tv con Trump potrebbero essere decisive. "A rischiare di più davanti alle telecamere, in ogni caso, è Donald. Se la democratica riuscirà a farlo arrabbiare, il tycoon potrebbe perdere molti voti".

Ma alla fine chi vincerà?

"È difficile fare una previsione, ma direi Hillary con il 52% dei consensi e Trump fermo al 48%. Gli Usa sono un Paese molto diviso: il 48% vota democratico e un altro 48 repubblicano. L’ago della bilancia sono gli indecisi, ovvero il restante 4%".

Ora che anche la corsa tra i democratici è finita, cosa dovrebbe fare Hillary per unire il partito?

"La Clinton tecnicamente non ha ancora i voti necessari per ottenere la nomination. Sono i media che glieli hanno attribuiti. Bernie Sanders sta ancora cercando di convincere i superdelegati a schierarsi con lui. Certo, l’unica chance che Hillary ha di perdere a questo punto è quella di finire sotto un autobus. Il senatore del Vermont, prima di dare il suo appoggio, vorrà comunque ottenere qualcosa: cambiare gli statuti del partito o modificare la proposta elettorale. Potrebbe anche chiedere qualche cambiamento all’interno dell’Asinello: se Hillary gli offrisse la testa del segretario Debbie Wasserman Schultz, con cui Bernie ha spesso litigato, si potrebbe trovare un accordo".

Qual è il punto debole della Clinton?

"Non sa scaldare i cuori. È un’ottima manager e le sue competenze, sia a livello di polita estera che interna, sono indiscutibili, ma non ha il talento di una politica nata. Basta osservare cosa succede quando anche suo marito Bill partecipa a un evento: il suo carisma lo precede di dieci minuti".

Non c’è il rischio che la Clinton alla fine venga oscurata proprio dal suo compagno?

"Tutti sanno che Bill farà parte della squadra. I democratici vinceranno se l’affluenza sarà alta. Fino a quando l'ex presidente sarà in grado di mobilitare gli elettori, non ci saranno problemi".

Anche Trump, davanti alle telecamere e sul palco, non se la cava male.

"Il suo punto di forza è sapere cosa vogliono le persone scontente. È imprevedibile e per questo i media lo amano: con lui tutto diventa notizia e gli indici di ascolto si alzano. È la gallina d’oro per vendere più spazi pubblicitari".

Il carisma gli basterà per battere Hillary?

«No, propone delle politiche poco serie. I grandi investitori sono preoccupati e non lo sosteranno. È davvero un ignorante, come ha detto la Clinton, e anche la squadra dei suoi consiglieri non è il massimo".

La candidata democratica sostiene che Trump rappresenti un rischio per gli Usa. Può convincere gli elettori che sia vero?

"Hillary si è tolta i guanti per far vedere che anche lei è in grado di dire cose forti. Lo ha fatto solo per dimostrare il suo potere".