Giovedì 16 Maggio 2024

Ocse: "In Italia laureati meno competenti e bistrattati". Ma loda il Jobs Act

L'Istat: crescita accelera. "Migliora l'occupazione, anche tra giovani e donne" Cresce il divario tra studenti di Nord e Sud: "Oltre un anno scolastico"

Jobs act (Ansa)

Jobs act (Ansa)

Roma, 5 ottobre 2017 - Da un lato l'Ocse loda il Jobs Act e le riforme, dall'altro bacchetta (per usare un eufemismo) il Belpaese su università e laureati. "Solo il 20% degli italiani tra i 25 e i 34 anni è laureato rispetto alla media Ocse del 30%", scrive l'organizzazione internazionale per la cooperazione e lo Sviluppo economico nel report sulla 'Strategia per le competenze'.  E ancora:  "gli italiani laureati hanno, in media, un più basso tasso di competenze" in lettura e matematica (26esimo posto su 29 paesi Ocse). Non solo, quelli che ci sono non vengono utilizzati al meglio, risultando un pò 'bistrattati'. L'Italia è "l'unico Paese del G7" in cui la quota di lavoratori laureati in posti con mansioni di routine è più alta di quella che fa capo ad attività non di routine.

Cresce il divario tra studenti di Nord e Sud: "Oltre un anno scolastico"

IL REPORT - "Malgrado i bassi livelli di competenze che caratterizzano il Paese - si legge nel report -, si osservano numerosi casi in cui i lavoratori hanno competenze superiori rispetto a quelle richieste dalla loro mansione, cosa che riflette la bassa domanda di competenze in Italia. I lavoratori con competenze in eccesso sono l'11,7%, quelli sovraqualificati il 18%. Inoltre il 35% dei lavoratori è occupato in un settore che non è correlato ai propri studi".

GURRIA - Secondo il segretario dell'Ocse Angel Gurria, "l'Italia è bloccata in un equilibrio di basse competenze". Da una parte "è insufficiente l'offerta", ma è "fiacca anche la domanda" che viene dal mercato, dalle imprese. Per Gurria "ci sono 13 milioni di adulti con basse competenze, il 40% della popolazione tra 25 e 65 anni, un livello molto più alto che negli altri paesi Ocse dove è al 27%". 

JOBS ACT - "Negli ultimi anni, il governo ha messo in atto un insieme di riforme strutturali, compreso il Jobs Act del 2015, che mirano ad affrontare le sfide sull'occupazione", scrive l'Ocse. E sottolinea anche l'importanza del "taglio temporaneo dei contributi" per le assunzioni stabili. "Tutte assieme" le novità, sostiene l'organizzazione, hanno dato una spinta che ha creato "circa 850.000 posti di lavoro" e aumentato "il numero di nuovi contratti a tempo indeterminato è aumentato". Per l'organizzazione "il Jobs Act è una pietra miliare del recente processo di riforme". 

ISTAT - Per l'economia, arrivano invece note positive dall'Istat che certifica l'accelerazione della crescita e dell'occupazione. Sono il settore manifatturiero e gli investimenti a favorire l'accelerazione della crescita italiana.  Lo spiega L'Istituto di statistica nella nota mensile sull'andamento della nostra economia. "In un quadro economico internazionale favorevole, si rafforza la crescita dell'economia italiana", spiega l'Istat. "Prosegue il miglioramento dell'occupazione, - si legge nel testo - che interessa anche i giovani e le donne. L'indicatore anticipatore torna ad aumentare rafforzando le prospettive di crescita a breve termine".

L'Istituto definisce "favorevoli" le aspettative di crescita per i prossimi mesi e sottolinea come a settembre l'indice del clima di fiducia dei consumatori abbia registrato un incremento "significativo, trainato dai miglioramenti dei giudizi sulla situazione economica italiana e delle aspettative sulla disoccupazione". Anche l'indice del clima di fiducia delle imprese, spiega ancora l'Istat, "ha evidenziato un aumento, confermando il trend positivo dei mesi precedenti per tutti i settori, ad eccezione dei servizi". 

 

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