Lunedì 6 Maggio 2024

Lavoro, prosegue il boom dei voucher. Ipotesi taglio cuneo fiscale dal 2018

Voucher: +36%, nel periodo gennaio-luglio. Ma rallenta il ritmo di crescita. Dati Inps: giù assunzioni a tempo indeterminato. Cgil: "Smascherato il Jobs Act". Critica anche la Uil

Lavoro, è boom di voucher. Nella foto un operaio (Imagoeconomica)

Lavoro, è boom di voucher. Nella foto un operaio (Imagoeconomica)

Roma, 19 settembre 2016 - Nel periodo gennaio-luglio 2016 sono stati venduti 84,3 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto ai primi sette mesi del 2015, pari al + 36,2%. Lo ha comunicato l'Inps. Insomma, è ancora boom dei voucher, anche se il ritmo di crescita rallenta. Nei primi sette mesi del 2015, l'incremento dell'utilizzo, rispetto al 2014, era stata pari al 73%. Sempre nei primi sette mesi del 2016 le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, sono risultate 3.428.000, con una riduzione di 382.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-10%). Nel complesso delle assunzioni sono comprese anche le assunzioni stagionali, pari a 408.000. Il rallentamento delle assunzioni ha coinvolto principalmente i contratti a tempo indeterminato (-379.000, pari a -33,7% rispetto ai primi sette mesi del 2015). Nei primi sette mesi del 2016, nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +805.000, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2015 (+938.000) e superiore a quello registrato nei primi sette mesi del 2014 (+703.000). Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) a luglio 2016 risulta positivo e pari a +488.000, compresi i rapporti stagionali. Per i contratti a tempo indeterminato, il saldo annualizzato a luglio 2016 è pari a +541.000.

CAMUSSO: SMASCHERATO IL JOBS ACT - "Il Jobs act non è stato uno strumento di stabilizzazione del lavoro, ma di ulteriore destrutturazione dei diritti. Finché ci sono state le risorse della decontribuzione questo si è mascherato, ora che ci si avvia alla fine di quel periodo la verità è che ci si avvia verso forme precarie". Non ha dubbi il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, nella sua analisi i numeri forniti dall'Inps: "Questa linea ci porta verso una progressione di diseguaglianze e di povertà e non verso un modello di crescita positiva, tantomeno verso un nuovo modello sociale di sviluppo. Il governo nei prossimi giorni presenterà un decreto correttivo del jobs act che continua a stare dentro lo stesso schema", ha aggiunto. La diminuzione dei contratti a tempo indeterminato e l'aumento dei voucher, "secondo gli ultimi dati Inps è frutto della destrutturazione del lavoro e del totale spostamento verso il lavoro nero, non dichiarato, senza tutele. Basta passare all'assenza di prospettive sul piano della sicurezza sul lavoro, su quello previdenziale, rispetto al quale l'idea del governo è che l'unica cosa da fare sia renderli più tracciabili. Il secondo versante è che i contratti stabili stessero scendendo lo dicono già le rilevazioni d mesi scorsi, anche se è una perenne polemica la moltiplicazione di informazioni su periodi brevi o lunghi".

CRITICA ANCHE LA UIL - "L'incertezza e la debolezza della nostra economia si riflette, purtroppo e inevitabilmente, su come e quanto le aziende hanno assunto nei primi sette mesi del 2016 con cinque chiari segnali", dice il segretario confederale Uil, Gugliemlmo Loy. "Il primo - spiega - è il segno "meno" in assoluto: il 10% sullo stesso periodo del 2015 (381mila avviamenti); il secondo è riferito alla qualità: scende ancora la quota di lavoro stabile avviato al lavoro, il 33,7% in meno (378mila); il terzo è la ripresa del lavoro temporaneo che supera, per quantità, il 2015 ed il 2014; il quarto è la discesa dei contratti stagionali: il 9% in meno; il quinto, in parte collegato al precedente, è l'ennesima conferma dell'esplosione dei voucher che sembra essere inarrestabile: il 36% in più. Tutti questi segnali convergono su due considerazioni: bassa crescita uguale bassa quantità e qualità del lavoro". Le regole del lavoro, aggiunge Loy, "possono aiutare l'occupazione, ma non potranno mai risolvere, come dimostra l'effetto Jobs Act, le criticità del nostro mercato del lavoro".

MORANDO LANCIA IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE - Intanto si fanno strada ipotesi di intervento. Gli sgravi sui neoassunti sono stati "efficaci e straordinari" ma ora bisogna aprire "una fase diversa e pensare a una riduzione strutturale del cuneo fiscale e contributivo con orizzonte 2018-19", dice il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, spiegando che si tratta di "una ipotesi cui stiamo lavorando e che io caldeggio molto" sullo schema di quanto già fatto per l'Ires, cioè una misura scritta oggi ma che non scatta subito ma dal 2018. Se si intervenisse sul cuneo "l'intervento sull'Irpef sarebbe già fatto".

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