Giovedì 2 Maggio 2024

Condominio Merkel

di Andrea Cangini

QUANDO, nei primi anni Sessanta, l’Italia intendeva derogare alla ferrea regola di allora (regola politica, perché allora la politica era ancora la cosa più importante), cioè la regola anticomunista, e con il presidente del Consiglio Aldo Moro “aprì” al Pci, gli Stati Uniti si limitarono a diffondere una nota in cui si dichiaravano «non indifferenti» alla nascita di un «centrosinistra» organico e tanto bastò per far morire in culla quel disegno politico. Ma se, invece di riallinearsi, la Dc di Moro fosse andata avanti, non per questo l’Italia sarebbe stata affamata e sbattuta fuori dalla Nato. Gli Stati Uniti, cioè la potenza egemone, avrebbero fatto tutto il possibile per far cadere Moro, ma avrebbero salvato il Paese e con il Paese il loro stesso prestigio geopolitico. La Germania, in quanto potenza egemone, applica oggi un canone in effetti diverso. È un canone identitario, efficientista. Un canone quasi razziale: l’idea che siano i greci in quanto tali a dover essere colpiti e poi esclusi dal consesso europeo. Wolfgang Schauble lo sostiene da anni. Il ministro delle finanze tedesco, uomo rispetto al quale la signora Merkel pare un agnellino da latte.

SCHAEUBLE lo scriveva all’inizio della crisi greca e lo ribadisce ora che sulla scena europea si sta infine recitando l’ultimo atto della tragedia: Atene deve stare fuori dall’Euro, tenerla dentro non conviene perché i conti del dare e dell’avere non tornano. Rischia così di realizzarsi per via aritmetica quella gigantesca tragedia politica che l’ex ministro tedesco Joschka Fischer aveva preconizzato già tre anni or sono. Il timore, cioè, che dopo aver scatenato la Prima e poi la Seconda guerra mondiale, «per la terza volta la Germania si renda responsabile della distruzione dell’ordine europeo». La terza volta. E la più squallida e miserabile di tutte, perché priva della minima, sia pur folle, grandezza; del minimo senso politico. Una vicenda squisitamente politica affrontata con lo spirito dell’amministratore di condominio, calcolatrice alla mano. Triste destino, scivolare in così pochi anni dalla Costituzione al regolamento, dal sogno europeista al Condominio Merkel.

di Andrea Cangini