Lunedì 20 Maggio 2024

Con i capricci salta tutto

di Sofia Ventura

IL M5S, nato fondendo la leadership carismatica con un originale uso del web e l’attività sul territorio, si trova oggi in una fase tanto critica, quanto interessante.  Un passaggio cruciale di questa fase è stato quello della creazione di un “direttorio”, il primo organo collettivo nazionale del movimento, di cinque esponenti scelti da Grillo. Il passaggio è avvenuto nel bel mezzo di una raffica di espulsioni, tanto sbrigative quanto contestate. Al tempo stesso il direttorio ha provocato dure reazioni da parte di quanti rivendicano l’originario principio dell’«uno vale uno». E la contestazione dal basso continua e arriva a mettere in discussione il ruolo del leader. Ieri un momento significativo è stato quello dell’incontro organizzato a Parma dal sindaco Pizzarotti che ha trovato la propria principale ragione politica nella rivendicazione di una discussione interna libera, anche da sospetti e accuse di tipo settario. 

NON È semplice prevedere l’esito di queste turbolenze e capire se il M5S potrà trovare un equilibrio tra il leader e il “partito” che consenta a questo di non essere il luogo della discrezionalità assoluta del primo. Partendo dalla natura di Grillo, oscillante tra il dittatore capriccioso e il comico-tribuno sempre pronto a partire per i suoi tour (ed in effetti è in partenza) e osservando altri casi di partiti carismatici istituzionalizzatisi, la Lega e il partito gaullista, le opzioni paiono due: o l’affermazione di una leadership alternativa (ma al momento anche il bravo Di Maio non pare possedere le qualità di un leader popolare), o un progressivo passo indietro del leader fondatore, non conflittuale e che consenta di mantenere il suo brand come fonte di legittimazione. Un Grillo autoritario e capriccioso impedirebbe invece ogni seria istituzionalizzazione e anzi, visto il malcontento, sarebbe probabilmente causa di rotture e scissioni. Al tempo stesso è difficile immaginare un consolidamento sulla base dei principi di democrazia radicale sostenuti dai più integralisti, mentre lo stesso direttorio potrebbe divenire, contro le stesse intenzioni di Grillo, un punto di partenza per quel consolidamento. Ma siamo ancora nel mondo delle ipotesi ed è necessario aspettare le mosse dei principali protagonisti. 

di Sofia Ventura