Giovedì 16 Maggio 2024

Catania, riti vodoo per costringere due ragazze nigeriane a prostituirsi

In manette due connazionali che avevano ridotto in schiavitù le due ragazze

LE INDAGINI La donna ha raccontato tutto ai carabinieri

LE INDAGINI La donna ha raccontato tutto ai carabinieri

Catania, 8 gennaio 2015 - Il gip di Catania ha confermato l'arresto di due 28enni nigeriane accusate di riduzione in schiavitù, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nei confronti di due connazionali. Le indagini, condotte dalla seconda sezione 'Criminalità straniera e Prostituzione' e coordinata dalla procura distrettuale di Catania, hanno portato alla luce il caso di due giovani nigeriane costrette, con violenze psicologiche, a prostituirsi per estinguere il debito contratto nei confronti delle loro 'maman'. 

Queste ultime, dopo averle reclutate nel loro Paese di origine, avevano fatto giungere clandestinamente in Italia le due giovani, obbligandole a pagare 30 mila euro in cambio della loro libertà. Portate a Catania, sotto la minaccia di riti voodoo - una delle giovani sfruttate è stata costretta a mangiare il cuore crudo di una gallina appena uccisa - le due vittime erano state costrette a prostituirsi. 

Al termine di ogni nottata, le ragazze dovevano consegnare alle loro aguzzine l'intero incasso delle prestazioni sessuali, mentre durante il giorno erano obbligate a far fronte a tutte le richieste, anche di lavoro domestico, delle 'maman'. Approfittando della situazione di vulnerabilità delle ragazze, ormai prigioniere della loro volontà, le sfruttatrici le controllavano costantemente, tanto che le giovani non erano libere di uscire di casa se non accompagnate e dovevano rendere conto di ogni loro telefonata. Le vittime, interrogate dagli agenti, hanno confermato quanto emerso dalle indagini e sono state avviate ad un apposito programma di reinserimento; per le 'maman' è stato invece convalidato il fermo disposto lunedì scorso dalla procura.