Giovedì 9 Maggio 2024
ANDREA CANGINI
Esteri

La vendetta doverosa

VENDETTA: parola sconveniente e assai volgare, pertanto proscritta dal discorso pubblico italiano. Vendicarsi pare una cosa brutta, una cosa d’altri tempi. Tempi barbari, s’intende. Tempi ormai superati. Tant’è che da noi la pena detentiva non risponde a logiche afflittive, dunque vendicative, ma evangelicamente riabilitative. Perciò ieri molti italiani sono sobbalzati sulla sedia ascoltando il presidente Hollande annunciare solennemente al parlamento la ferma intenzione, non sua ma dello Stato francese, di "vendicare le persone uccise". Ormai intronati dal lessico politicamente corretto, avevamo dimenticato che per gli Stati vendicarsi delle ingiurie subite non è un diritto ma un dovere. Assuefatti ai precetti del Vangelo ("porgi l’altra guancia"), abbiamo rimosso quelli della Bibbia: "L’ira di Dio", il suo "farò vendetta dei miei avversari", l’annunciata "vendetta con ira e furore delle nazioni che non hanno voluto ascoltare". Gli Stati che hanno coscienza di sè, che sono poi quelli che vantano ancora qualche vaga dimestichezza col concetto di guerra, sono usi vendicarsi. Così gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, Israele e anche la Francia. Noi italiani siamo diversi. Ignoriamo il senso di vendetta perché ignoriamo il senso dello Stato e non avendo una cultura cui riferirci ci rifugiamo volentieri dietro il paravento della civiltà. Questo non fa di noi una nazione migliore, ma solo una nazione più debole.