Milano, 5 dic. (askanews) - L'Italia distretto europeo della difesa del suolo. E' la proposta lanciata dal Consorzio dei Compostatori Italiani che in occasione della Giornata Mondiale del Suolo ha promosso insieme ad Re Soil Foundation il convegno "Dalla terra alla Terra" che ha visto riuniti al Monastero di Astino, a Bergamo, operatori e massimi esperti del settore del per fare il punto sullo stato di salute del suolo, sugli effetti del cambiamento climatico e su cosa fare per difenderlo. "Perchè non creiamo in Italia un esempio, così come abbiamo fatto in molti altri settori della nostra economia, virtuoso creando una case history, quindi un distretto, dove facciamo vedere come la sostanza organica viene riciclata nel suolo e quindi genera economia circolare perchè attenzione perchè dietro tutto questo settore, anche il nostro settore che è il biowaste, c'è economia, c'è occupazione e ci sono posti di lavoro - spiega ad askanews Massimo Centemero, direttore generale del Consorzio Italiano Compostatori (Cic) -. Ecco, portiamo questo caso concreto in Europa come Italia, come stato Italia, perchè il nostro settore è uno dei settori virtuosi della nostra economia". Sì, perchè sul fronte del riciclo dei rifiuti organici, l'Italia è leader mondiale: "Teniamo conto che, per dare un'idea, più di 50 milioni di abitanti fanno la raccolta differenziata della frazione organica, quindi dell'umido domestico. E' un record mondiale - sottolinea il direttore generale del Cic -. Non c'è uno Stato al mondo che ha queste percentuali. L'Italia sta veramente ai primi posti per la bioeconomia nel mondo". E' infatti dal riciclo dei rifiuti organici che si ottiene il compost, fertilizzante naturale che costitusce l'arma migliore per difendere il suolo, una risorsa fragile, limitata e non rinnovabile che svolge una funzione essenziale per preservare la sopravvivenza del Pianeta. "E' fondamentale difendere il suolo perchè è una risorsa necessaria per la vita sulla terra. Occorre invertire la tendenza e occorre farlo subito - ci racconta Margherita Caggiano, responsabile Comunicazione Re Soil Foundation. Sicuramente è fondamentale portare l'agricoltura al centro delle agende europee e nazionali perchè gli agricoltori sono i veri e propri custodi della risorsa suolo ed è importante individuare dei sistemi che favoriscano il carbon farming, e anche dei sistemi premianti che motivino l'adozione di buone pratiche da parte degli agricoltori per riprinstinare la sostanza organica nel suolo". In Italia, infatti, il 47% del suolo è degradato o in cattivo stato di salute. La svolta non può che arrivare da un utilizzo più massiccio di un fertilizzante naturale come il compost: "Noi nel nostro rifiuto organico se differenziato e riciclato correttamente abbiamo una risorsa preziosissima", sottolinea ancora Caggiano. "I compostatori non fanno altro che ingegnerizzare la natura - precisa inoltre Centemero -similmente a quello che avviene in un bosco, prendono gli scarti organici, li miscelano, forniscono aria, quindi nessun tipo di additivo chimico, e producono questi fertilizzante naturale che può tornare alla terra. Con i benefici agronomici e ambientali. Agronomici perchè fornisce elementi nutritivi, aumenta e migliora la struttura del suolo, la porosità e la lavorabilità. E ambientali perchè stocca del carbonio nel terreno".
© Riproduzione riservata