Amazon, boom del self-publishing, in Italia è valore educativo
Roma, 21 Ott. (askanews) - Sapete qual è il sogno nel cassetto degli italiani? Pubblicare un libro. Il sogno oggi viene facilmente esaudito con il self-publishing, settore in cui Amazon la fa da padrone. Secondo Andrea Pasino che di Amazon è il responsabile di KDL (Kindle Direct Publishing) per Italia, Francia e Spagna, sono diversi i benefici che questo sistema offre. In una recente intervista a Vanity Fair, Pasino ha spiegato che il self-publishing dà "la possibilità di pubblicare il proprio libro in 72 ore e di raggiungere potenziali lettori su scala mondiale. Si ricevono inoltre royalties fino al 70% per le versioni digitali e fino al 60% per quelle cartacee". Senza dimenticare, ha continuato Pasino, che "gli autori mantengono il pieno controllo sulla loro opera, dal prezzo di vendita alla risposta del pubblico, che si esprime anche attraverso le recensioni".
L'auto-pubblicazione dunque è un fenomeno, grazie ad Amazon, in decisa crescita "con -ha aggiunto Pasino- punte di eccellenza invidiabili, a conferma che non si esaudisce solo il desiderio di chi vuole vedere la propria opera pubblicata ma che si punta anche sulla qualità del prodotto realizzato, mettendo in soffitta vecchi schemi ormai datati". Un boom rilevante, dove l'Italia gioca comunque la sua partita con idee originali. Fra le tante, spicca quella di Riccardo Mazza, un ragazzo di appena 25 anni, che pubblica libri a consumo dopo un'attenta analisi di mercato: "Non di tratta -sottolinea- di romanzi o di racconti di narrativa. Sono invece prodotti che stuzzicano la curiosità delle persone che, su Amazon, hanno poi la possibilità di acquistarli. Anche in questo caso, occorre ricordare che la qualità è uno degli elementi che personalmente considero prioritario".
Volumi dunque dedicati, in particolare, ai bambini che, in questo modo, non dedicano tutta la loro giornata alle chat sul telefonino, ai social o ancora ai giochi elettronici: "Dare un'alternativa di tipo culturale -sottolinea Mazza- a chi ha qualche anno meno di me è, almeno così la penso, un dovere morale. Leggere insegna tante cose, migliora il vocabolario di nostri ragazzi e perfeziona la loro scrittura. Un modo per scoprire, scusatemi la battuta, quando si deve usare l'h che è oggi, ahimè, uno degli errori più frequenti delle nuove generazioni. Sono convinto che sognare un futuro migliore si può, sia come scrittore che come uomo. La cultura, amo sempre ripeterlo, non è un optional ma rappresenta, a giusta ragione, il sale giusto per condire le nostre vite".