Martedì 10 Giugno 2025

Kosovo Nord, calma apparente, tensione sottile

Scontri armati fra polizia kosovara e gruppi di estremisti serbi hanno causato la morte di un poliziotto kosovaro e tre rivoltosi serbi. Sei serbi sono stati arrestati. La crisi del Kosovo sarà discusso oggi a Bruxelles.

Nel nord del Kosovo situazione calma ma carica di tensione

Oggi nella parte settentrionale del Kosovo la situazione è calma ma ancora carica di tensione, dopo gli scontri e le sparatorie di ieri tra la polizia locale e gruppi di estremisti serbi pesantemente armati. Il bilancio ufficiale è di un poliziotto kosovaro e tre rivoltosi serbi deceduti, oltre a diversi feriti da entrambe le parti. La procura del Kosovo ha riferito dell'arresto di sei serbi accusati di attività sovversive e attacco armato alle forze di polizia, uno di loro anche di terrorismo. La presidente kosovara Vjosa Osmani ha dichiarato oggi una giornata di lutto nazionale in memoria dell'agente rimasto ucciso nella violenta sparatoria della notte fra sabato e domenica nel villaggio di Banjska, presso Zvecan, nel nord del Kosovo a maggioranza serba. In quella località la polizia kosovara era intervenuta per rimuovere un blocco stradale attuato con due camion dalla popolazione serba, sempre più insoddisfatta della politica ritenuta ostile e discriminatoria da parte del governo di Pristina. Ma contro gli agenti era stato aperto il fuoco da varie direzioni, e uno di loro era rimasto ucciso, altri due feriti. Il primo ministro Albin Kurti e la presidente Osmani hanno accusato Belgrado di sostenere formazioni armate e criminali serbe attive nel nord del Kosovo. Il presidente serbo Aleksander Vucic, pur condannando l'uccisione del poliziotto, ha addossato a Kurti la responsabilità dell'accaduto, risultato, ha detto, della sua politica di "terrore" e fortemente antiserba. Il portavoce del Cremlino, Dimitry Peskov, ha definito la situazione nel Kosovo "estremamente difficile e potenzialmente pericolosa". La crisi del Kosovo sarà al centro di un incontro che si terrà presumibilmente oggi a Bruxelles fra gli inviati Ue e Usa, Miroslav Lajcak e Gabriel Escobar, unitamente ai consiglieri diplomatici dei governi di Francia, Germania e Italia, come riferiscono i media serbi.