Sabato 27 Luglio 2024

Tempesta geomagnetica, quali interferenze su Gps e rete elettrica. Il fisico solare: “Cosa dicono i primi rapporti e quanto dura”

Mauro Messerotti (Inaf): “Ecco cosa dobbiamo aspettarci tra questa notte e domani. La potenza di questo evento ci riporta alle tempeste di Halloween del 2003”

Roma, 11 maggio 2024 – La tempesta geomagnetica non è finita. “La perturbazione è ancora in corso e ne stanno arrivando altre”, conferma Mauro Messerotti, fisico solare dell’Inaf di Trieste. Ma che intensità ha avuto e quali sono state le conseguenze dirette, ad esempio sulle comunicazioni? Che cosa dobbiamo aspettarci in Italia?

Tempesta geomagnetica maggio 2024: cosa dobbiamo aspettarci
Tempesta geomagnetica maggio 2024: cosa dobbiamo aspettarci

Tempesta geomagnetica: quali effetti su rete elettrica e comunicazioni

"Negli Usa - spiega il fisico - in un primo report il Noaa ha appena dato conto di tre fenomeni, senza scendere ancora nei dettagli. Sono state registrate irregolarità nelle reti elettriche, espressione che potrebbe fare riferimento a blackout ma anche a cali momentanei di potenza nell’alimentazione.  E si sono verificate degradazioni nelle comunicazioni radio ad onde corte e dei segnali Gps”.  

Tempesta geomagnetica: l’intensità raggiunta

Mentre gli esperti si mantengono dunque prudenti sull’elenco delle conseguenze provocate dall’attività solare, è certo invece che questa tempesta geomagnetica di maggio 2024 “ha raggiunto l’intensità estremabisogna tornare al 2003 e alle tempeste di Halloween per trovare un equivalente”, osserva Messerotti.

Le previsioni sulla tempesta geomagnetica

Ma che cosa ci dobbiamo aspettare? "Stanno arrivando altre perturbazioni –risponde il fisico solare -. Una è attesa nella notte, un’altra domenica mattina. Entro due giorni, il quadro degli effetti sarà più chiaro. E si potranno fare i conti sui costi. Una fetta della space economy”.

Da cosa è stata provocata la tempesta estrema

Ma come si è arrivati a una tempesta così estrema? “Per avere un evento di questa potenza – chiarisce Messerotti – è necessario un numero elevato di macchie solari, dove le polarità magnetiche sono mescolate. E occorre anche una grande estensione dal punto di vista della superficie coinvolta. Con queste stesse basi nel 1859 si è originato l’Evento di Carrington, la tempesta più potente di sempre. Le ragioni? Non le conosciamo. Altrimenti sapremmo tutto dei cicli solari”.