Domenica 5 Maggio 2024

Vuelta 2019, pagelle tappa 19. Deceuninck insaziabile, Movistar inspiegabile

Con Cavagna lo squadrone belga conquista il quarto successo in questa edizione. Il team spagnolo e il ds Arrieta da censurare per l'attacco dopo la caduta di Roglic e Lopez,

Remi Cavagna (Lapresse)

Remi Cavagna (Lapresse)

Toledo, 13 settembte 2019 - Remi Cavagna (Deceuninck-Quick Step) ha vinto la tappa 19 della Vuelta di Spagna 2019, da Avila a Toledo di 165,2 chilometri.  Il francese ha fermato il cronometro a 3 ore 43'34". Cavagna è andato all'attacco a 25 chilometri dall'arrivo, trionfando in solitaria. Secondo l'irlandese Sam Bennett (Bora-Hansgrohe), seguito a soli 5" dal ceco Stybar Zdenek (Deceuninck-Quick Styep). Lo sloveno della Jumbo-Visma, Primoz Roglic, resta leader della classifica generale con un vantaggio di 2'50" sullo spagnolo della Movistar, Alejandro Valverde.

Tappa 20, decisiva. Orari tv, percorso e favoriti

Le pagelle di Angelo Costa

10 a Cavagna

Tappa capolavoro per il giovane francese che il primo successo in un grande giro lo merita per la combattività mostrata tutti i giorni: dalla fuga di giornata, decolla a 25 chilometri dall’arrivo, incurante del vento che spesso gli soffia contro, convinto delle proprie doti di fondista e cronoman che gli permettono di presentarsi a Toledo da solo e di resistere sullo strappo finale.

9 alla Deceuninck

Senza un uomo di classifica, corre alla giornata: il bello è che tutti i giorni che può se la gioca. Stavolta fa centro con uno dei suoi attaccanti più regolari: è il quarto successo per il Wolfpack in questa Vuelta, non una semplice vittoria ma un trionfo di squadra, perché nell’ordine d’arrivo ne piazza tre sui primi quattro. A conferma che al ‘branco di lupi’ la fame non passa mai.

8 a Bennett

Tutti a dire che il traguardo sulla rampa in pavè nel cuore storico di Toledo non fa per lui. E invece l’irlandese, che con la doppietta alla Vuelta e tredici successi in stagione pare aver convinto la sua Bora a fargli un nuovo contratto, si presenta davanti al gruppo e lo regola con assoluta facilità: sarebbe un’altra giornata perfetta se pochi metri prima non fosse passato Cavagna…

7 a Roglic

Non esistono giornate tranquille nei grandi giri e questa per lui lo è meno di tutte. Prima la caduta a 66 chilometri dall’arrivo, dove ci rimette il compagno Tony Martin e subisce il proditorio attacco della Movistar, poi il ventaglio a 30 chilometri dal traguardo, dal quale è l’unico dei big a restar fuori. Incassa e ripara senza scomporsi, con aplomb quasi britannico: in fondo, Madrid è dietro l’angolo.

5 a Lopez

Non è mai bello finire in terra, ancor meno lo è essere attaccati quando capita. Succede anche a Roglic, ma rispetto allo sloveno il colombiano è meno freddo: all’arrivo non controlla i nervi e lancia accuse di fuoco alla Movistar (‘è il loro modo di fare, sono i soliti stupidi’) e a Valverde (‘un piccolo campione del mondo’). In bici lo chiamano Superman, giù dalla bici non sempre si dimostra tale. 

4 alla Movistar

Di tante pagine strampalate scritte in un’intera Vuelta, questa è decisamente la più brutta: attaccare dopo una caduta quando non c’è corsa e il gruppo procede regolare, è un gesto che non rende onore né alla gloriosa squadra spagnola né al suo capitano Valverde, che veste la maglia di campione del mondo. Non ci sono giustificazioni, in casi come questo si fa una cosa e basta: si chiede scusa.

2 ad Arrieta

Complimenti vivissimi al ds della Movistar, che dopo l’attacco dei suoi dopo la caduta di Roglic e Lopez, trova il modo di lamentarsi perché, non fermando le ammiraglie, gli organizzatori hanno favorito il rientro dei ritardatari. ‘Per questo ci siamo fermati’, dice il tecnico, ignaro del regolamento che non prevede questo provvedimento in caso di caduta: quando si dice che la toppa è peggio del buco…