"C’è stata una reazione molto positiva nelle due scorse stagioni e non vediamo l’ora di portare ancora più azione ai tifosi con sei eventi il prossimo anno, tra cui il primo negli Stati Uniti, ad Austin". C’è entusiasmo nelle parole dell’ad della Formula 1, Stefano Domenicali, nell’annunciare il calendario ufficiale delle gare sprint, ben sei, che saranno in calendario nella prossima stagione, quella che già prevede 23 gare, e magari 24 se si troverà un gp che sostituisca quello a cui la Cina ha deciso di rinunciare a causa della pandemia. Non c’è l’Italia, dopo le esperienze di Imola (nella foto il podio del 2022 con Verstappen vincitore su Leclerc e Perez) e Monza, e i circuiti prescelti sono Baku (29 aprile), Spielberg (17), Spa (297), Lusail (710), Austin (2110) e Interlagos (411), scelti perchè "più adatti a una gara breve e senza stop, tenendo conto delle sezioni ad alta velocità e delle opportunità". Secondo Domenicali, l’introduzione della sprint ha creato un weekend di gare competitive, dalle qualifiche del venerdì al Gp di domenica, che porta "più intrattenimento ai fan e un valore aggiunto per i team, le emittenti, i partner e le sedi ospitanti". Se il numero delle sprint race raddoppia, non cambia invece il format: una gara sprint di circa mezz’ora per 100 km, organizzata il sabato e il cui risultato regala punti ai primi otto e definisce la griglia di partenza del Gran Premio della domenica.
La griglia di partenza della sprint è definita invece dalle qualifiche classiche anticipate al venerdì. Gli unici circuiti confermati sono il Red Bull Ring allo Spielberg e Interlagos, mentre la capitale azera ospiterà la prima sprint su un percorso cittadino e la velocissima Spa potrà ospitare una prova ad alto tasso di adrenalina. Non tutti i piloti amano questo format, tra loro spicca per ‘peso’ il bicampione del mondo, Max Verstappen, ma a quanto pare il circus sta accelerando nell’ampliare e diversificare l’offerta per non perdere interesse.