di Mattia Todisco
Il Mondiale rinfocola i sogni. Anche delle italiane, che cercano rinforzi tra alcuni degli elementi visti in Qatar. In parte sono infatuazioni di vecchia data, semplicemente rinnovate.
Marcus Thuram sarebbe potuto essere a Milano da un anno e mezzo. Era a un passo dall’Inter nell’estate del 2021, quella dell’addio di Lukaku in direzione Chelsea. Piero Ausilio lo aveva eletto a erede del belga, sostenuto da Simone Inzaghi. Poi un infortunio, un mese e mezzo di stop come minimo nelle previsioni. E allora il tecnico si ricorda del pupillo Correa, in uscita dalla Lazio, con tanti saluti al figlio di Lilian. Il francese è rimasto al Borussia Moenchengladbach, ma adesso è in scadenza di contratto, ha confermato le doti che ne avevano fatto un osservato speciale e l’Inter è tornata alla carica. Vorrebbe acquistarlo a gennaio per anticipare la concorrenza e il Borussia sarebbe ben felice di incassare una decina di milioni per un giocatore che altrimenti perderebbe a zero nel giro di pochi mesi. Il coltello dalla parte del manico ce l’ha però proprio Thuram, ovviamente, per nulla sordo alle sirene della Premier League e del Bayern Monaco. Ha appena disputato il Mondiale, pur perdendo nell’atto conclusivo e non risultando tra i più presenti. Acquistarlo non sarà un traguardo semplice da raggiungere, a meno che la dirigenza interista non sarà molto convincente riguardo ai progetti futuri.
Altro giocatore uscito con buone referenze da Qatar 2022 è Hakim Ziyech, ma anche in questo caso parliamo di un elemento che è sul taccuino del Milan da molto prima rispetto alla rassegna intercontinentale. I rossoneri cercano un esterno destro, hanno da anni ottimi rapporti col Chelsea (anche con l’attuale proprietà) e possono contare sulla volontà del giocatore marocchino di ritagliarsi uno spicchio di carriera altrove, visto che a Londra il suo impiego è saltuario. Si è appena tolto l’enorme soddisfazione di arrivare alla semifinale mondiale con il Marocco, vede nel Milan una destinazione gradita. Anche ora che la sua valutazione potrebbe essere levitata, proprio grazie all’impresa collettiva dei marocchini a Doha.
Infine un campione del mondo, Alexis Mac Allister, uno che prima del Mondiale giocava e non giocava al Brighton. Ora è inseguito da mezza Europa, dopo essere stato un pilastro (piuttosto inatteso, ma indiscutibile) dell’Argentina vincitrice del titolo. Un centrocampista universale, capace di rompere il gioco altrui e con capacità d’inserimento straordinarie. Dovrà dimostrare di essere un giocatore di alto livello per più di qualche settimana, nel frattempo per acquistare rischia di scatenarsi un’asta. A cui potrebbe partecipare anche la Juventus. Costo del cartellino? Cinquanta milioni. In compenso l’ingaggio non è ancora da nababbo. Lo è quello di Rabiot: se andrà via il francese, a fine stagione, sarà più facile trovare lo spazio economico per inserirsi nella corsa all’argentino. Sempre considerando che fuori dall’Italia c’è chi può mettere sul piatto cifre dall’astronomico al fantascientifico. Quel che nel nostro torneo, in linea di massima, non sembra più possibile. Anche in questo caso, la bilancia può pendere dalla parte della Signora solo in ragione di un progetto tecnico molto convincente per il calciatore.