Giovedì 18 Aprile 2024

Lotito, Friedkin e Pallotta: il derby degli indagati

La Finanza perquisisce le sedi di Lazio, Roma e Salernitana cercando le prove delle plusvalenze fittizie per truccare i bilanci

Lotito, Friedkin e Pallotta: il derby degli indagati

Lotito, Friedkin e Pallotta: il derby degli indagati

di Doriano Rabotti

Eccolo, lo tsunami giudiziario che il mondo del calcio in realtà si aspettava impotente ormai da qualche mese. Da quando è parso chiaro che la Juve non poteva farle da sola, le famose plusvalenze. Ecco il provvedimento che allarga ad altri club di serie A il fronte delle indagini sui bilanci, filoni diversi, ma accomunati dalla stessa pratica distorta: la valutazione dei giocatori non con criteri ’oggetivi’ di mercato, ma con quelli arbitrari dei bilanci da sistemare. Ora tocca a Lazio, Salernitana (che erano entrambe del presidente Lotito, all’epoca) e Roma, con lo stesso Lotito, il ds biancoceleste Tare, Thomas Dan e Ryan Patrick Friedkin della Roma e l’ex presidente Pallotta e alcuni vecchi dirigenti campani tra gli indagati. Sotto la lente i trasferimenti di giocatori tra cui il campione d’Europa Spinazzola, Frattesi e Defrel del Sassuolo, ma gli atleti sono solo pedine.

I fatti. Ieri i procuratori (nel senso di magistrati, non degli agenti dei giocatori) di Roma e Tivoli hanno mandato militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza a perquisire le sedi di Roma, Lazio e Salernitana: cercavano elementi sulla compravendita di calciatori nelle stagioni dal 201718 al 202021. Si tratta di un sequestro probatorio, siamo ancora alle indagini preliminari, gli inquirenti hanno sottolineato che "sino a un giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati". Indagati che comunque ci sono. La Procura di Tivoli è competente per la sede legale della Lazio, al momento le indagini non sono collegate a quelle sulla Juve e su altre società, ma i filoni si somigliano molto dato che i reati ipotizzati sono "emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, oltre a false comunicazioni sociali".

Sono stati acquisiti documenti contabili sui rapporti tra le società, tra le società ed i singoli calciatori, sui pagamenti eseguiti, e soprattutto sulle "modalità con le quali si è arrivati a fissare il prezzo ufficiale di vendita ed il valore dei calciatori ceduti".

I nomi. Sotto la lente per i rapporti tra Lazio e la Salernitana i passaggi di sette calciatori: Sprocati, Casasola, Marino, Cicerelli, Novella, Morrone, Akpa Akpro, i militari cercavano contratti e documentazione sui pagamenti. "Siamo una casa di cristallo, i documenti sono a posto e sempre a disposizione di tutte le autorità", ha detto la Lazio.

La procura di Roma invece lavora su 11 trattative del club giallorosso, ovvero le cessioni di Marchizza e Frattesi al Sassuolo, Tumminello all’Atalanta, Luca Pellegrini alla Juve, Cetin, Cancellieri e Diaby al Verona. E gli acquisti di Defrel dal Sassuolo, Spinazzola dalla Juve, Cristante dall’Atalanta e Kumbulla dal Verona. All’ex presidente della Roma James Pallotta, in concorso con l’ex amministratore delegato Umberto Maria Gandini e con Francesco Malknecht, i pm contestano false comunicazioni sociali, per aver inserito nei bilanci "importi maturati nell’ambito di operazioni connotate da valori notevolmente maggiorati o comunque non conformi rispetto a quelli di mercato".

Nel caso della Salernitana, i dirigenti del passato Corradi, Marchetti e Fabiani avrebbero esposto in sede di bilancio "fatti materiali non rispondenti al vero ed in particolare appostavano plusvalenze fittizie generate attraverso valutazioni artefatte dei giocatori di proprietà ceduti, con relativa emissione di false fatturazioni, nell’ambito di scambi con la S.S. Lazio Spa", si legge nel decreto di perquisizione. L’attuale proprietà della Salernitana ha precisato che "l’attuale compagine societaria è del tutto estranea alle operazioni oggetto di indagine".