di Paolo Grilli
Un primo indizio per credere che possa essere il Mondiale dell’Inghilterra: i Tre Leoni arrivano ai quarti vincendo nettamente ma dopo aver sofferto per i primi 40 minuti. Il secondo: è tornato al gol Harry Kane, il capocannoniere della passata edizione e sin qui semplice assist man per la nazionale di Southgate.
Il successo sul Senegal è il manifesto della concretezza, la qualità che più di ogni altra consente di andare avanti nella massima rassegna del pallone. Gli africani avrebbero potuto colpire in più occasioni, peccando giusto di precisione, se proprio non si vogliono addebitare le occasioni mancate da Dia alla sfortuna.
Con Rashford inizialmente in panchina a sorpresa, gli inglesi faticano oltremodo a tracciare minime trame di gioco. Il pressing degli uomini di Cissé è sistematico e implacabile, risultando la migliore garanzia per costruire occasioni dopo la riconquista del pallone.
I campioni d’Africa, però, finiscono per sottovalutare la classe di Bellingham, che entra da protagonista in entrambe le reti che spaccano la partita sul finale del primo tempo. Henderson e Kane sono i finalizzatori, ma l’estro si accende prima delle loro conclusioni che non danno scampo a Mendy.
Nella ripresa, il tris di Saka (a quota tre gol in Qatar, come Rashford) arriva quando già i compagni hanno messo il pilota automatico e sono in pieno controllo. Sono otto gli inglesi già andati a segno in questa rassegna, segno che il talento è un bene diffuso e che Southgate ha la certezza di poter puntare al massimo anche mischiando le carte. Basta dare un’occhiata a chi se ne stava in panchina ieri a inizio partita. Oltre a Rashford, Grealish, Trippier, Alexander-Arnold, Mount. Gente abituata a calcare i massimi palcoscenici del calcio prendendosi anche un sacco di applausi. E c’era pure Sterling, che ha dovuto abbandonare la compagnia per problemi familiari che lo hanno costretto a tornare in patria.
Il Senegal di capitan Koulibaly torna a casa forse punito oltre misura nel punteggio, ma il calo delle forze e delle idee è stato evidente dopo il finale choc della prima frazione. Con Mané a disposizione, qualcosa sarebbe cambiato, probabilmente. Ora resta solo il Marocco in corsa tra le africane, ed è difficile credere che non si ripresenti il tema di un continente che calcisticamente fatica sempre a prendere il volo ai Mondiali.
Adesso attende gli inglesi un esame a cinque stelle, quello con la Francia campione in carica. Sabato sarà spettacolo, e dovrà superarsi Maguire in un’Inghilterra che punta alla sfavillante Coppa: è parso l’unico a traballare in una difesa che finora ha subito appena due gol, entrambi nel 6-2 contro l’Iran. Contro questo Mbappé servirà la totale assenza di errori, ma forse pure non basterà, per continuare a sognare.