Lunedì 29 Aprile 2024

Il Milan al tavolo delle big, è la resa di Conte

La squadra di Pioli difende la vittoria dell’andata e sfiora il colpo sul campo del Tottenham, nel finale Origi colpisce un palo

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di Giulio Mola

Scusate il ritardo. In tutti i sensi. Neppure il traffico di Londra ferma il Milan, che dopo undici anni ritrova i quarti di finale di Champions League, cacciando dal torneo il Tottenham di Antonio Conte, destinato ad un mesto (e forse anticipato) ritorno in Italia. Lo 0-0 nel gelo dell’Hotspur Stadium dopo l’1-0 dell’andata ha il sapore dell’impresa e nobilita una stagione in cui il Diavolo ha visto sfumare un obiettivo dietro l’altro. Ci voleva una notte da leoni e così è stato. La qualificazione era importante anche per questioni di bilancio (in cassa circa 20 milioni), ma è ancor più confortante che il ritorno nel G8 sia arrivato attraverso una prestazione da vero Milan, che avrebbe meritato la vittoria. Come nel leggendario passato i rossoneri hanno mostrato coraggio, orgoglio, solidità e voglia di imporre il proprio gioco nonostante la diffidenza delle ultime settimane. Bravo Stefano Pioli, dopo due lustri e più avvolti nel buio, l’impresa europea (che segue lo scudetto numero 19) è luce pura nel cuore dei tifosi del Milan (ben 3mila quelli sugli spalti), storditi da un caleidoscopio di emozioni.

Eppure la serata non era cominciata nel migliore dei modi: si iniziava con dieci minuti di ritardo poichè il Milan riusciva a raggiungere lo stadio meno di un’ora prima del fischio d’inizio. Nell’offensivo 3-4-3 degli Spurs tutti insieme Kulusevski, Kane e Son. Fra i rossoneri confermati Diaz e Krunic. Parola "gestire" da abolire, l’ordine di Pioli. Dimenticando il gol di Diaz dell’andata. E infatti i rossoneri evitavano di farsi schiacciare in avvio. Poco pressing del Tottenham, Perisic ben tenuto da Kalulu. Pian piano gli inglesi trascinati da Kane diventavano più aggressivi, anche se l’unica chance arrivava (11’) dopo palla persa dai rossoneri e contropiede di Kulusevski con conclusione “sporca“ di Emerson. L’idea del Milan era recuperare palla e servire Leao nello spazio. Al portoghese, poco incline al sacrificio, Pioli concedeva più libertà. Lui svariava ma senza rifornire a dovere il generoso Giroud. L’unica occasione capitava (18’) sul destro di Messias che calciava fuori da ottima posizione. Gara con poca qualità e molto spigolosa.

Il Milan controllava senza rischiare, solo un brivido (34’) su cross di Kane deviato da Thiaw: gran riflesso di Maignan.

Ci voleva più coraggio nella ripresa: Brahim Diaz (5’) dopo un contropiede poteva chiudere i conti ma veniva “murato“ da Forster, subito dopo Conte sostituiva il deludente Perisic con Pedro e Messias (infortunato) lasciava il posto a Saelemaekers. Ritmi più alti e grande agonismo, la difesa alzava il muro davanti a Maignan (attento su Hojbjerg) nel momento di maggior pressione degli Spurs. Serviva qualche “strappo“ di Leao, che tirava in curva da ottima posizione dopo due belle opportunità per Diaz e Giroud. Dentro anche Richarlison col Tottenham che chiudeva in dieci per il doppio giallo di Romero (fallaccio su Hernandez) e Milan che sprecava ancora con Tonali e Origi (palo) ma che ringraziava Maignan per una paratona su Kane. Tutto vero, il Milan è tornato nel suo “habitat“ europeo.