Lunedì 6 Maggio 2024

Ferrari, ora resta da eliminare quella piccola differenza

Leo

Turrini

QQuesti due giovanotti ci faranno morire. Una safety car ha alimentato nel finale l’ennesimo corpo a corpo tra Max e Carletto. Ma il detentore del titolo ne aveva di più. E qui c’è da ragionare.

Di sicuro, se due mesi fa ci avessero detto che la Ferrari sarebbe stata in testa ad entrambe le graduatorie iridate, beh, ci avremmo messo la firma.

In questo senso, il bicchiere è mezzo pieno, ci mancherebbe.

Ma il bicchiere diventa mezzo vuoto se prendo in considerazione, simulando una freddezza che da tifoso non posso avere, diventa mezzo vuoto il bicchiere, dicevo, esaminando il verdetto di Miami.

Come già si era notato a Imola, in assetto da gara la Red Bull è più “gentile” con le gomme. Quello che a Leclerc riesce non di rado al sabato in qualifica, cioè essere più veloce dell’ olandese, si rivela impossibile alla domenica.

Magari, se Sainz al via avesse conservato la seconda posizione, forse qualcosa poteva cambiare. Forse.

Beninteso, Verstappen è un grande campione. E mica lo scopriamo adesso. Ma se la Ferrari desidera tenere viva la speranza iridata, ecco, ha la necessità di perfezionare l’equilibrio della monoposto.

Ho usato il verbo “perfezionare” non a caso. Non c’è una enorme differenza con la Red Bull. Al tempo stesso, non c’è tempo da perdere.