Giovedì 25 Aprile 2024

Parigi-Roubaix 2023, trionfa Van Der Poel. Sfortuna Van Aert, bene Ganna. L'ordine d'arrivo

Per l'olandese storica doppietta dopo il successo alla Milano-Sanremo 2023. Secondo Philipsen, terzo Van Aert e sesto Ganna

Mathieu Van Der Poel vince la Parigi Roubaix 2023 (Ansa)

Mathieu Van Der Poel vince la Parigi Roubaix 2023 (Ansa)

Roubaix (Francia), 9 aprile 2023 - La Parigi-Roubaix 2023 premia Mathieu Van Der Poel, che mette così in carniere un'altra Classica Monumento dopo la Milano-Sanremo 2023 (e dopo il secondo posto al Giro delle Fiandre 2023) e lo fa al termine di una giornata ricca di emozioni e capovolgimento di fronte. La corsa, coma da previsioni, si infiamma a ridosso della Foresta di Arenberg, con la Jumbo-Visma che fa esplodere la miccia salvo poi pagare le conseguenze della sua stessa tattica: Dylan Van Baarle, vincitore della scorsa edizione, cade ed è costretto al ritiro, mentre Wout Van Aert, complice una foratura occorsa a Christophe Laporte, si ritrova praticamente solo nel drappello al comando, dove figura anche Filippo Ganna non prima di aver perso a sua volta terreno nella fase clou dell'intera giornata. Il belga si ritrova così quasi in balia delle continue rasoiate di Van Der Poel, aiutato da uno straordinario Jasper Philipsen. Il figlio e nipote d'arte fa il vuoto sul Carrefour de l'Arbre, complice una foratura di Van Aert e dopo un contatto al limite che taglia fuori John Degenkolb: è la mossa che indirizza inesorabilmente la corsa verso Van Der Poel, che si gode la passerella finale rifilando diversi secondi al drappello degli inseguitori. Il tripudio dell'Alpecin-Elegant, nome adoperato solo per questa corsa, si completa con il secondo posto appannaggio di Philipsen, che batte un Van Aert ancora una volta in cima all'elenco dei delusi. La gara femminile si è invece svolta nella giornata di sabato 8 aprile e ha visto il successo (a sorpresa) della canadese Alison Jackson, che ha preceduto con una volata poderosa l'azzurra Katia Ragusa e la belga Marthe Truyen.

La cronaca

  Dopo poche pedalate partono subito i tentativi di creare la fuga buona: in avanscoperta si vedono in vari frangenti di una prima parte di corsa folle ma disordinata Julius Johansen (Intermarché-Circus-Wanty), Daniel Oss, Edvald Boasson Hagen, Anthony Turgis (Team TotalEnergies), Oliver Naesen, Stan Dewulf, Damien Touzé, Greg Van Avermaet (AG2R Citroen Team), Ryan Mullen (Bora-Hansgrohe), Oier Lazkano (Movistar Team), Gianni Vermeersch, Silvan Dillier (Alpecin-Elegant), Florian Sénéchal, Tim Declercq (Soudal Quick-Step), Dusan Rajovic (Bahrain Victorious), Yevgeniy Fedorov, Cees Bol (Astana Qazaqstan Team) e Dorian De Maeght (Bingoal WB). Hanno invece il via libera dal gruppo Jonas Koch (Bora-Hansgrohe), Sjoerd Bax (UAE Team Emirates), Derek Gee (Israel-Premier Tech) e Juri Hollmann (Movistar Team), con Nils Eekhoff (Team DSM) che perde l'attimo e resta quindi a metà strada prima di essere riassorbito dal plotone. Plotone che ovviamente si accende appena arriva il primo dei 29 settori in pavé in programma: Luke Durbridge (Team Jayco AlUla) accelera e Kasper Asgreen (Soudal Quick-Step) è il primo nome di rilievo ad apparire in leggera difficoltà a causa di un problema meccanico. Purtroppo non mancano le cadute: la prima è pesantissima e coinvolge tra gli altri Peter Sagan (Team TotalEnergies), mentre la seconda avviene in testa al gruppo, tirato dalla Ineos Grenadiers. Stefan Kung (Groupama-FDJ) e Wout Van Aert (Jumbo-Visma) sono costretti a fermarsi per un problema meccanico, mentre Dylan Van Baarle (Jumbo-Visma), il vincitore della scorsa edizione, cade e va quindi clamorosamente fuori dai giochi. La corsa si accende poco prima della Foresta di Arenberg sotto la spinta di un'azione inattesa della Jumbo-Visma: prima si forma un drappello di attaccanti e poi, a farsi vedere, è Van Aert in persona. Alla ruota del belga si portano Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Elegant), Christophe Laporte (Jumbo-Visma) e John Degenkolb (Team DSM): Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) resta momentaneamente attardato, mentre Mads Pedersen (Trek-Segafredo) non ci sta e si mette in proprio per ricucire lo strappo. La missione riesce e davanti si forma un drappello in cui figurano quasi tutti i nomi di spicco: non c'è Laporte, fermato da una foratura così come l'ormai ex fuggitivo Gee, ma all'appello mancano anche Van Baarle e Asgreen a causa della precedente caduta. Van Aert intanto si ritrova isolato paradossalmente dalla stessa tattica usata dalla sua squadra: un errore strategico che rischia di costare caro quando all'arrivo mancano ancora oltre 70 km. Curiosamente, proprio ciò che resta della Jumbo-Visma tira l'inseguimento al drappello dei battistrada in cui figura il proprio capitano: dal gruppo principale, insieme a un combattivo Laporte, si sgancia Nathan Van Hooydonck (Jumbo-Visma), tallonato da Florian Vermeersch (Lotto Dstny). Il terzetto raccoglie per strada gli ex fuggitivi Koch e Hollmann, mentre davanti il ritmo lo fa Jasper Philipsen (Alpecin-Elegant), oggi nei panni di gregario di lusso di Van Der Poel dopo che nella prima parte della stagione i ruoli erano spesso invertiti: il fuoriclasse olandese non disdegna dei passaggi in avanscoperta, mentre Van Aert resta sempre nelle ultime posizioni così come Ganna. A 51 km dal traguardo proprio Van Der Poel accelera e lo fa su un tratto molto sconnesso in cui emergono le sue doti da ciclocrossista: alla sua ruota si incolla subito Degenkolb, raggiunto poi da Van Aert, Pedersen e via via gli altri. Ci prova poi Maximilian Walscheid (Cofidis) senza tuttavia fare il voto: discorso diverso per Van Der Poel, che sferra un'altra rasoiata che taglia fuori proprio il tedesco. L'olandese insiste e fa un'altra scrematura: Van Aert c'è, mentre gli altri perdono qualche metro. La corsa entra in una fase di stallo fino al Carrefour de l'Arbre, quando Degenkolb cade dopo un contatto con Van Der Poel e va fuori dai giochi: Van Aert scatta prima di forare e lasciare così campo libero proprio a Van Der Poel, per il quale comincia quindi una sorta di cronometro personale contro tutti. Dietro non c'è l'accordo necessario per provare a impensierire un fenomeno del calibro del figlio e nipote d'arte, che arriva tutto solo nel velodromo: il resto della lotta è solo per completare il podio, con Philipsen che completa la doppietta dell'Alpecin-Elegant battendo Van Aert nella volatina.

Ordine d'arrivo Parigi-Roubaix 2023

  1) Mathieu Van Der Poel (ADC) in 5h28'42'' 2) Jasper Philipsen (ADC) +46'' 3) Wout Van Aert (TJV) +46'' 4) Mads Pedersen (TFS) +50'' 5) Stefan Kung (GFC) +50'' 6) Filippo Ganna (IGD) +50'' 7) John Degenkolb (DSM) +2'35'' 8) Maximilian Walscheid (COF) +3'31'' 9) Laurenz Rex (IWG) +3'35'' 10) Christophe Laporte (TJV) +4'11''